Scie Festival | Desire Paths
Terza edizione
A seguito del DPCM del 24 ottobre il programma di Scie Festival è stato riconfigurato. LEGGI TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SULLA PAGINA FACEBOOK DEL FESTIVAL
Desire Paths. Terza edizione di SCIE Festival, a Bologna dal 27 ottobre al 1° novembre 2020: sei dense giornate di programmazione dalle 9 alle 20, una full-immersion di ricerca e formazione tra pratica e teoria, scienze e arti, che attraversa diversi luoghi del centro della città.
Il concetto veicolato dal titolo del Festival, realizzato con il contributo della Regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna e in collaborazione con il DAMSLab - Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, è il passaggio di materia, la trasformazione che essa subisce costantemente per restare parte del tutto. Un desiderio di attenzione verso ciò che resta, perché sempre resta qualcosa.
Riconoscendo la danza quale strumento di indagine sul corpo e il suo paesaggio, SCIE facilita uno spazio d'incontro tra arti, scienze e culture. Auspicando l'integrazione tra ricerca teoretica e pratica, la condivisione di saperi senza vincoli di forma e genere, SCIE tesse all'interno della sua programmazione eventi di formazione sulla danza, spettacoli, incontri e tavole rotonde.
Oltre a ciò che immediatamente evoca alla mente, Desire Paths è uno dei nomi utilizzati in letteratura scientifica per definire un preciso fenomeno che riguarda il movimento dei pedoni nelle strade. Nell’atto quotidiano di camminare, i corpi perpetuano, creano, criticano, sovvertono, alterano, trasmettono, parte della cultura e della legge che definisce lo spazio stesso in cui si muovono. Durante questo processo, più o meno consapevole, capita che creino percorsi alternativi a quelli suggeriti dall’urbanizzazione, che per natura tende a gestirne gli spostamenti. Capita alle volte che questi nuovi percorsi, nati da un impeto creativo individuale, da un’urgenza o necessità vengano ripetuti da altri utenti fino ad essere naturalizzati nella mappa urbana. Più che mai oggi, ci preme domandarci quale spazio sia ancora disponibile, all'interno delle città, per per-corsi alternativi a quelli suggeriti dall'urbanizzazione. Quale accoglienza per quel momento di apertura creativa del singolo essere umano, quel momento che lo naviga verso un immaginario desiderato e non calcolato dall'organizzazione sociale e urbana, che per definizione deve contenere?
I desire paths si fanno metafora per provare ad entrare nella complessa e raffinata relazione tra impulso creativo del singolo e regolamentazione sociale; mentre la città e i pedoni si prestano come caso di analisi prescelto tra i molti possibili.
Come artisti e operatori del movimento, osserviamo spesso il corpo come un'architettura e lo spazio come elemento a cui imparare a relazionarsi, cercando di comprenderne le logiche, le dinamiche, dunque le possibilità a cavallo tra individuo e collettività, immaginario e scienza. Da qui la necessità di confrontarsi con altre discipline che si occupano nello specifico di questo tema come la geografia sociale e l'architettura stessa. Il festival si offre dunque come tempo in cui fare ricerca attraverso esperienze e teorie, attraverso un corpo che si fa testo e tester, campo di analisi e di domande.
Per maggiori informazioni:
Tel. +39 3332021229
