copertina di WeWorld Festival Bologna. Voci e racconti dai margini
30 settembre 2025 @ luoghi vari

WeWorld Festival Bologna. Voci e racconti dai margini

Sentire è un atto politico

WeWorld Festival Bologna. Voci e racconti dai margini. 

Tema di quest’anno: Sentire è un atto politico

 

Tra i nomi: Giulia Blasi, Josephine Yole Signorelli (@fumettibrutti), Valerio Nicolosi, Vera Gheno, Azzurra Rinaldi, Patrick Zaki, Chiara Gregori, Sara Malnerich (@MammadiMerda), Peppe Ciulla, Giulia Paganelli (@evastaizitta)

 

Scopri il programma online su: weworldfestivalbologna.weworld.it

Tutto gratuito con prenotazione consigliata


Dal 7 al 12 ottobre 2025 torna a Bologna il WeWorld Festival. Voci e racconti dai Margini. Un festival gratuito realizzato da WeWorld, organizzazione umanitaria attiva da 50 anni in oltre 20 Paesi, per parlare di margini geografici e sociali. Una manifestazione di cinema sociale con un ricco programma di eventi, fotografia, proiezioni e incontri per stimolare riflessione, confronto e cambiamento. Una rassegna gratuita e aperta a tutta la cittadinanza, per dare ascolto a ciò di cui non si parla mai abbastanza, per raccontare i margini e il mondo che contengono.

 

“Sentire è un atto politico” è il tema della seconda edizione. WeWorld Festival Bologna affronterà l’urgenza di riscoprire l’empatia in un’epoca segnata da crisi dimenticate, conflitti normalizzati e ingiustizie strutturali. In un flusso costante di notizie che rischia di anestetizzarci, sentire non è più un gesto scontato, ma un vero atto di resistenza.

 

Tanti i luoghi del Festival: Cinema Lumière, Cinema Modernissimo, DAS-Dispositivo Arti Sperimentali, Mercato Ritrovato, Adiacenze, Vag 61.

 

Un’ampia rassegna di corti, medi e lungometraggi da tutto il mondo. Moltissime anteprime bolognesi e cinque nazionali: The Travellers, Little Syria (in collaborazione con Middle East Now), Abo Zaabal 89, When Harmattan Blows, Until the orchid blooms. In palio tre premi cinematografici: “Andrea Zani” su giustizia climatica e ambientale, “Disarming Patriarchy” su parità di genere e “Giovanni Lo Porto” su diritti umani, con giurie dedicate.

 

Il Festival si aprirà con due anteprime: una proiezione speciale di Everyday in Gaza il 30 settembre in 80 sale della rete UniCi; documentario di 15’ diretto da Omar Rammal con immagini raccolte a Gaza dal fotogiornalista palestinese Sulaiman Hejji. La seconda anteprima sarà lo stesso giorno alle 19.00 al VAG61 con Green is the New Red, che esplora le radici storiche della violenza ambientale in America Latina, dall’Operazione Condor fino agli omicidi odierni dei difensori della terra.

 

Tra gli ospiti: Giulia Blasi, Josephine Yole Signorelli (@Fumetti brutti), Valerio Nicolosi, Vera Gheno, Azzurra Rinaldi, Patrick Zaki, Chiara Gregori, Peppe Ciulla, Giulia Paganelli (@evastaizitta).

 

Il Festival inaugura il 9 ottobre al Modernissimo con i saluti di Dina Taddia, Consigliera Delegata di WeWorld, del Sindaco Matteo Lepore e della Cineteca di Bologna, per poi proseguire con l’anteprima bolognese di Little Syria e la proiezione di Everyday in Gaza. In apertura, Jonathan Ferramola (curatore della programmazione cinematografica del WeWorld Festival Bologna) in dialogo con la regista Madalina Rosca.

 

La fotografia accompagnerà il pubblico in un viaggio visivo tra le marginalità del Mali. In mostra Volti e racconti dal Mali: con "BAARA – i volti del lavoro a Bamako", Niccolò Rastrelli ritrae la vita lavorativa nella capitale; "Germogli di Futuro" di Tiecoura N’Daou mostra l’intervento WeWorld a Bandiagara, dove migliaia di persone sono fuggite dai conflitti. La Mostra Fotografica inaugurerà il 7 ottobre e resterà aperta fino al 14 ottobre dalle 16 alle 20.

 

Il Festival ospiterà anche l’anteprima di In rivolta. Manifesto dei corpi liberi (Castelvecchi), opera corale che affronta il corpo come campo di battaglia culturale, politico e sociale, con saggi e testimonianze di oltre venti voci – tra cui Vera Gheno, Lidia Ravera, Azzurra Rinaldi, Donata Columbro, Sarah Malnerich, Francesca Fiore, Antonella Questa, Pegah Moshir Pour e Chiara Gregori. Il volume include anche l’indagine Ipsos-WeWorld Il corpo politico. Autonomia corporea e menopausa tra potere, resistenza e cura collettiva, che a trent’anni dalla Conferenza di Pechino fotografa un quadro urgente: pressione estetica in crescita vertiginosa, discriminazioni legate all’età che colpiscono più duramente le donne rispetto agli uomini, e una menopausa ancora invisibile, priva di strumenti e informazioni adeguate a essere affrontata.

 

Previsti incontri e laboratori per bambini e bambine: al Das, nei pomeriggi di venerdì, sabato e domenica, un’operatrice di Spazio Donna WeWorld Bologna accoglierà i più piccoli e le loro famiglie. Sabato 11 alle 16 un laboratorio sulle fake news per la fascia 8-13 anni.

 

Tra gli appuntamenti più attesi il talk Diritti in Frantumi, con Giovanna Fotia, Leila Belhadj Mohamed, Sara Prestianni, Max Cavallari e Sara Zambotti, sul ruolo dei media e della comunità internazionale nel difendere i diritti fondamentali.

 

Spazio anche al format Chiacchierata attivista, un invito a riflettere su come le persone si organizzano e prendono parola per costruire nuove alleanze e immaginare narrazioni diverse.

 

Il Festival sarà uno spazio di ascolto attivo, dove le crisi non vengono solo raccontate, ma attraversate, per generare nuove consapevolezze e relazioni.

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Il WeWorld Festival Bologna può contare sul contributo del Comune di Bologna.