copertina di Traumfabrik Experience
23 maggio 2025, 18:00 @ Libreria Coop Ambasciatori

Traumfabrik Experience

presentazione del libro

In occasione dell'uscita del libro The Traumfabrik Experience
Bologna 1976-1983. Quello che è rimasto dell'esperienza creativa più oscena del Novecento

incontro con Emanuele Angiuli, Anna Gozzi, Gianpietro Huber, Giorgio Lavagna e Alessandro Raffini


IL LIBRO

The Traumfabrik Experience è il compendio di una scatola perduta e riemersa per caso, il Reperto 1, unico archivio sopravvissuto di una stagione irripetibile. Una stagione di creatività selvaggia, droghe, sogni lisergici e ribellione estetica, vissuta tra le mura occupate di via Clavature 20 a Bologna: la Traumfabrik. Luogo di ritrovo e convivenza anarchica, officina di immagini, parole, musica e visioni, fu un esperimento spontaneo e collettivo che travolse le vite dei suoi protagonisti e si confuse con i turbamenti di un’epoca. Tra il 1976 e il 1983, in piena effervescenza post-’77, quel piccolo appartamento si trasformò in un bizzarro esempio di laboratorio creativo senza nessuno scopo dichiarato.

Ne furono artefici nomi poi diventati celebri – come Filippo Scozzari e Andrea Pazienza – ma anche decine di sconosciuti che contribuirono a costruire un immaginario delirante e radicale. La Traumfabrik non seguiva logiche artistiche o mercantili: si disegnava, si scriveva, si agiva fuori da ogni schema. E si suonava: lì hanno preso vita i Gaznevada, la band che partendo dal punk realizza poi la migliore sintesi della new wave italiana, e gli Stupid Set, profeti del nonsense e dell’elettronica sbilenca. Gianpietro Hubercuratore del volume e testimone diretto, ricostruisce con pazienza il mosaico di quell’esperienza, affiancato dalle fotografie di Emanuele Angiuli e dai contributi di chi è transitato in via Clavature.

Il libro raccoglie testi manoscritti, illustrazioni, frammenti poetici, progetti realizzati e no, pensieri, frammenti di follia e intuizioni geniali, restituendo una cronaca sensoriale e disorganica. Un viaggio dentro un’utopia analogica e artigianale, una controcultura vissuta fuori dal tempo e dai canoni, che ancora oggi sconvolge e affascina chi la scopre.


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