Placido Rizzotto
(Italia, 2000) di Pasquale Scimeca (110') | Festival Youngabout
Placido Rizzotto osserva, dall'alto, la sua amara Corleone. Scruta quei tetti e quelle strade e guarda più in là verso un futuro che gli sarà negato. Da quell'utopia, da quella lotta contro i mafiosi e contro le regole feudali imposte dai proprietari terrieri, che, per lui, sono un dovere un'emozione, una volontà in forma di politica. Il segretario della Camera del Lavoro, che ha lottato contro la mafia che strangola i contadini, è un eroe tragico e va incontro alla morte con la consapevolezza di chi conosce i nomi di tutti i morti e di tutti i carnefici. Sparirà la sera del 10 marzo 1948 e il suo corpo non sarà più ritrovato. Il film ci riporta così indietro nella vita e nella storia del coraggioso sindacalista che incitava i disoccupati a sottrarsi dalla schiavitù della scelta dei lavoratori sulla pubblica piazza, a discrezione dei "campieri", diretta emanazione delle famiglie mafiose, che guidava i contadini all'occupazione delle terre abbandonate del feudo e che sfidava pubblicamente il boss corleonese Luciano Liggio. Il film racconta le crude vicende accadute nella nostra terra di Sicilia con rigore neorealista, e oggi forse colpevolmente dimenticate, compaiono figure realmente esistite: il boss Luciano Liggio, il dottor Michele Navarra e i loro oppositori, Pio La Torre e il capitano Dalla Chiesa (entrambi più avanti vittime della mafia). Come lo stesso Scimeca ci tiene a precisare, è si la storia di Placido Rizzotto, ma potrebbe anche essere la storia di tanti altri sindacalisti uccisi per mano della mafia (più di centosessanta nella sola Sicilia di quegli anni), è un film inoltre di denuncia contro ogni atrocità e abuso commesso da chiunque in qualsiasi parte del mondo come il prologo ci spiega. Tale universalità e ben resa inoltre dall'azzeccata scelta di un paesaggio, dove il film è ambientato, tanto da ricordare per alcuni versi le Ande o il Messico e non la Sicilia dove effettivamente è stato girato.
Prima della proiezione ci sarà la consegna del Premio Angelo Vassallo al regista Pasquale Scimeca.
Introduzione musicale del Quartetto d'archi dei giovani musicisti del Conservatorio Martini di Bologna.
