
Noi c’eravamo. Il senso di fare attivismo
con Irene Facheris e Giulia Galli, in arte Mc Nill
Tante persone oggi si definiscono attiviste: per i diritti umani, per gli animali, per il clima. Ma che cosa vuol dire davvero fare attivismo? Perché lo si fa? E per chi? Irene Facheris si è posta queste e altre domande che vengono per lo più date per scontate e ha sviscerato il tema anche attraverso un questionario a cui hanno risposto 1150 persone. Ne è nato questo libro in cui si indaga il senso profondo dell’attivismo per risolvere le faide interne e rischiarare ombre e ambiguità che fanno spesso perdere di vista il vero obiettivo, ovvero il bene collettivo. Fare attivismo significa infatti agire avendo come fine il miglioramento della vita delle persone. Insomma, è necessario che ci sia un “noi” nello scopo che si persegue. Ma è sufficiente? E si può parlare di attivismo anche quando si prova a ottenere questo obiettivo senza confrontarsi, decidendo da sé quale sia la strada migliore per raggiungerlo? In altre parole, si può fare attivismo senza un “noi” anche nel processo?
Lunedì 16 ottobre alle 18 in Piazza Coperta, Irene Facheris presenta il suo libro Noi c’eravamo. Il senso di fare attivismo con Giulia Galli, in arte Mc Nill.
L’incontro è realizzato in collaborazione con Rizzoli Libri e la Mondadori bookstore.
Ingresso gratuito.
Una volta raggiunta la capienza massima consentita non sarà possibile entrare e sostare in piedi.