
La stanza accanto
(The Room Next Door, Spagna/2024) di Pedro Almodóvar (107')
La stanza accanto
(The Room Next Door, Spagna/2024) di Pedro Almodóvar (107')
Con: Tilda Swinton e Julianne Moore
La famosa scrittrice Ingrid Parker torna a New York per partecipare a un firmacopie del suo ultimo romanzo. Qui scopre che la sua vecchia amica Martha Hunt è affetta da un tumore alla cervice: recatasi in ospedale, le due riallacceranno presto i rapporti e coglieranno la drammatica situazione per affrontare entrambe delle parti oscure del loro passato.
Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia 2024, Leone d’Oro e Premio Brian.
“La morte è la protagonista di La stanza accanto. Sin dai primi dialoghi, infatti, una domanda - perché si muore? – sembra alimentare la storia. È un quesito tutt'altro che banale, perché guarda caso manca spiegazione scientifica condivisa a oggi (per la «morte naturale»). In ogni caso, questa domanda sottende un colpevole preciso, il corpo, quello di Swinton, scavato in volto, coperto da vestiti lunghi e senza forma, a tendaggio. L'obiettivo è accentuare l'a-specificità della morte e al contempo respingere il lessico militare che spesso accompagna la narrazione contro il tumore, in stile opposto, per esempio, a quello di Susan Sontag. Si tratta di una suggestione anti-capitalista, che caratterizza la morte come antagonista dell'iper-consumo, dell'iperproduzione, come nei testi di Byung-Chul Han. La morte d'altronde è il grande omissis della società in cui viviamo.”
Davide Spinelli, Ondacinema
Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia 2024, Leone d’Oro e Premio Brian.
“La morte è la protagonista di La stanza accanto. Sin dai primi dialoghi, infatti, una domanda - perché si muore? – sembra alimentare la storia. È un quesito tutt'altro che banale, perché guarda caso manca spiegazione scientifica condivisa a oggi (per la «morte naturale»). In ogni caso, questa domanda sottende un colpevole preciso, il corpo, quello di Swinton, scavato in volto, coperto da vestiti lunghi e senza forma, a tendaggio. L'obiettivo è accentuare l'a-specificità della morte e al contempo respingere il lessico militare che spesso accompagna la narrazione contro il tumore, in stile opposto, per esempio, a quello di Susan Sontag. Si tratta di una suggestione anti-capitalista, che caratterizza la morte come antagonista dell'iper-consumo, dell'iperproduzione, come nei testi di Byung-Chul Han. La morte d'altronde è il grande omissis della società in cui viviamo.”
Davide Spinelli, Ondacinema
“In quegli spazi che mutano, in quella scena che si asciuga, in quelle parole che dicono tutto senza mai pesare, Almodóvar trova il compimento di un vero capolavoro, una lezione di cinema, di regia, di messa in scena, di scrittura. La grande lezione di un maestro per nulla senile, ma capace come nessuno di parlare con umanità e magnificenza della vita e della morte dicendo tanto del mondo strambo in cui viviamo, di dignità e di diritti, di minacce e di speranza, di sofferenza e di bellezza, di amicizia e di condivisione, di responsabilità e di empatia, di rispetto e di autodeterminazione.”
Chiara Borroni, Cineforum
Chiara Borroni, Cineforum