Cultura Bologna
copertina di LA RIVINCITA DEL MASCHIO e WOMAN'S WORST ENEMY: WOMAN
24 marzo 2023, 18:30 @ Libreria Sette Volpi

LA RIVINCITA DEL MASCHIO e WOMAN'S WORST ENEMY: WOMAN

presentazione dei libri

Tandem letterario dedicato a due scrittrici di inizio Novecento.
Woman's Worst Enemy: Woman, di Beatrice Hastings, e La rivincita del maschio, di Amalia Guglielminetti, presentati, rispettivamente, da Carolina Paolicchi di Astarte Edizioni e Benedetta Vassallo di 8tto edizioni.

Entrambe le opere sono del primo Novecento ma i messaggi che vi sono all'interno, sono ancora oggi molto attuali e significativi per la società e per il ruolo e la posizione della donna in essa. Alleghiamo comunicato stampa e rimaniamo a disposizione per qualsiasi chiarimento e informazione aggiuntiva.

I LIBRI

Woman’s Worst Enemy: Woman, pubblicato nel 1909, è il manifesto
femminista di Beatrice Hastings. Il titolo, volutamente provocatorio,
nasce dalla sua opposizione ai miti patriarcali della maternità che le
stesse donne promuovono e impongono alle altre donne. Nei sette
brevi capitoli del pamphlet, Hastings affronta da diverse prospettive
(sociali, sanitarie, affettive) il tema della maternità, percepita come
obbligo imposto alla donna dal marito, dalla famiglia e dalla società.
Pubblicato da Astarte Edizioni con testo originale a fronte, introduzione della curatrice, Maristella Diotaiuti, con un contributo di Stefania Tarantino (filosofa, Università di Salerno) e una postfazione di Giada Bonu (sociologa, Scuola Normale Superiore). Beatrice Hastings Emily Alice Haigh, vero nome di Beatrice Hastings, nasce a Londra il 26 gennaio 1879. A sei mesi dalla nascita,
si sposta con la famiglia a Port Elizabeth (Sudafrica). Nel 1906 comincia a scrivere per il periodico londinese The New Age, del quale ben presto diviene voce autorevole e che pubblica come allegato questo suo dirompente pamphlet. A Parigi, dove si era trasferita in qualità di corrispondente del The New Age, conosce Amedeo Modigliani, con il quale intesse una relazione. Successivamente fonda The Straight-Thinker, un giornale letterario anticapitalista, e il Democrat. Muore suicida a Worthing, il 30 ottobre 1943, lasciando una considerevole produzione letteraria.
La rivincita del maschio, scandalosamente provocatorio, apparso
inizialmente a puntate sulla rivista Il Secolo Illustrato e poi pubblicato,
riveduto e ampliato, da Lattes nel 1923, è costato ad Amalia Guglielminetti un’accusa per oltraggio al pubblico pudore e una pubblicità senza precedenti. Un romanzo in cui amore, tradimento e vendetta si intrecciano nelle vite decadenti e dissolute dei protagonisti, per poi deflagrare in una notte folle e lisergica in cui la rivincita del maschio passa, ancora una volta, attraverso il corpo di una donna. Amalia Guglielminetti è stata scrittrice, poetessa e drammaturga. Nell’inquieto ambiente culturale della Torino dei primi del Novecento, dove frequentava la Società della Cultura insieme a Thovez, Pastonchi, Graf, Gozzano, Borgese, forgiò il suo personaggio di “donna appassionata e sensuale,
dominatrice e crudele, ardente e sensibile vestita all’ultima moda di Parigi secondo lo schema del gusto liberty”. Ricordata quasi esclusivamente come l’amica di Gozzano e l’amante di Pitigrilli, Guglielminetti è stata un’illustre vittima di quel cortocircuito che tende a confondere i due piani, quello biografico e quello artistico, e che ha fatto in modo che le sue opere – e le sue potenti figure femminili – fossero etichettate come “letteratura erotica” e lì fossero confinate, senza la possibilità di emergere con la loro forza, il loro dinamismo, la loro abbagliante modernità.