La casa utopica – Riola di Vergato, la Rocchetta Mattei
visita guidata riservata agli abbonati Card Musei Metropolitani
Casa Morandi e Casa Carducci a Bologna, la Rocca di Dozza, Palazzo Tozzoni a Imola, la Rocchetta Mattei: sono le case museo presenti nella rete della Card Musei Metropolitani. In queste antiche dimore le tracce di una quotidianità d'altri tempi si intrecciano con le vicende storiche e artistiche di chi le ha abitate.
Per riscoprire e valorizzare questi luoghi proponiamo un ciclo di visite guidate che si terrano ogni domenica, dal 6 maggio fino al 3 giugno 2018.
Le visite sono gratuite e riservate agli abbonati Card Musei Metropolitani
L'ingresso ai musei è gratuito o ridotto, a seconda della convenzione con il luogo.
Le prenotazioni saranno disponibili su questa pagina a partire dal 16 aprile 2018.
La casa utopica – Riola di Vergato, la Rocchetta Mattei
domenica 3 giugno, ore 18
ingresso ridotto con Card (5 € anziché 10 €)
A chi passa lungo la statale Porrettana che lambisce Riola di Vergato, è impossibile non notare la Rocchetta Mattei, le cui torrette e soprattutto le dorate guglie a cipolla, svettano tra i calanchi. La Rocchetta è un’apparizione, un luogo magico, frutto della volontà di un solo uomo, Cesare Mattei.
Cesare Mattei, nato a Bologna nel 1809 da famiglia dell’alta borghesia, ebbe la possibilità di coltivare gli studi e di far parte di un èlite intellettuale di stampo liberale che vedeva in Marco Minghetti un esponente di punta. Fu proprio, tra gli altri, assieme a Minghetti, che nel 1837, Cesare Mattei fondò la Cassa di Risparmio di Bologna. Un fatto tragico divenne centrale per la sua vita, la morte della madre nel 1844, a causa di un tumore. Da quel momento, abbandonata la vita sociale e gli affari, si dedicò allo studio di una medicina sperimentale ed empirica, da lui chiamata elettromeopatia. Assieme al progredire della nuova scienza, avanzava la costruzione della Rocchetta; iniziata nel 1850, l’edificazione continuò per tutta la vita di Mattei. Le fondazioni dell’edificio poggiano sui resti di un complesso medievale, distrutto nel 1293, che faceva parte del territorio della contessa Matilde di Canossa e dove alloggiava un suo vassallo, Lanfranco da Savignano.
Il particolare intreccio tra suggestioni massoniche, orientali e filosofiche, che erano alla base delle teorie parascientifiche di Mattei, ha plasmato anche l’aspetto architettonico della Rocchetta che presenta un aspetto eclettico che vede l’ippogrifo dell’ingresso, la Loggia Carolina in stile orientale, la sala inglese, la camera con il soffitto a stalattiti dove dormiva il conte, fino al bellissimo cortile dei Leoni, riproduzione in piccola scala del cortile dell’Alhambra a Granada. Un insieme di stili e suggestioni che culminano nel percorso esterno che collega due torrette e che permette di ammirare la bellezza dell’Appennino nel quale la Rocchetta è incastonata.
