
L'arte in preda al possibile
un libro di Serena Carbone.
Presentazione di L'arte in preda al possibile. Pratiche di costruzione di comunità di Serena Carbone (Gli Ori)
Emilio Fantin e Pietro Gaglianò ne parleranno con l'autrice.
Il libro esamina alcuni percorsi di arte relazionale e partecipata che negli ultimi trent’anni, in Italia, hanno tentato di costruire una nuova forma (con delle ragioni inedite) di critica del sistema: un’arte dell’utopia realizzabile che prende le distanze dal turismo culturale e dalla creatività orientata, spostandosi continuamente tra idea e realtà, creando mondi possibili dove proiettare e costruire, passo dopo passo, il cambiamento. Uno sguardo ravvicinato porta alla luce un modo di operare longevo, legato a pratiche discorsive e performative, che affonda le radici negli anni Settanta, trova una forte espressività negli anni Novanta e una stabilità nell’ultimo decennio.
Serena Carbone, si occupa di storia e critica d’arte contemporanea, con particolare riguardo alla relazione che intercorre tra arte, storia e società. PhD in Studi Culturali Europei, è autrice del libro “Marcel Broodthaers. Poetiche dell’ombra” (Mimesis 2018). Ha curato la mostra “No, Oreste, No. Diari da un archivio impossibile” al MAMbo con la relativa pubblicazione (2019) e insegna presso la Fondazione Accademia Internazionale di Imola. Ha scritto saggi e articoli su diverse riviste di settore, collabora con il quotidiano “il manifesto”.
Emilio Fantin, artista, negli anni Novanta ha fatto parte di Oreste, successivamente insieme a Luigi Negro, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti e Luigi Presicce dà vita al collettivo Lu Cafausu e alla Fondazione Lac o Le Mon a San Cesario (LE).
Pietro Gaglianò, critico e curatore indipendente, è direttore della Collana I Limoni per Gli Ori Editori Contemporanei, all’interno della quale è stato pubblicato il libro.