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Il percorso dei bagolari
Presentazione del libro di Antonio Faeti
Marco Antonio Bazzocchi e Matteo Marchesini presentano Il percorso dei bagolari di Antonio Faeti (Edizioni Libreria Piani), 2025.
Saluti di Daniele Del Pozzo, assessore alla Cultura del Comune di Bologna.
Sarà presente l’autore.
Ventidue racconti che vengono dal Novecento, il primo dei quali dà il titolo alla raccolta, e una sequenza di immagini inedite, selezionate fra le tante che Antonio Faeti ha realizzato fin da quando era un ragazzo e pensava che nella vita avrebbe fatto il pittore.
Da Come alleviare la disoccupazione giovanile:
Poiché non avevo né maestri né guide, né punti di riferimento, né linee di orientamento, andavo calcolatamente avanti a caso, e più spesso andavo indietro, pencolando qua e là, attratto dalle più varie e contradditorie tentazioni. Avevo letto, in un romanzo che un tempo era molto popolare, tanto che da esso avevano ricavato alcuni film e un “originale radiofonico”, alcune vicende relative agli Impressionisti francesi. Nel libro si dichiarava con grande sicurezza che tutti gli Impressionisti non uscivano mai di casa
privi di un piccolo albo per schizzi.
[...]
Mi dedicai, con particolare frequenza e intensità, a ritrarre i vecchi nelle osterie, perché in quegli anni, caratterizzati da una disoccupazione giovanile quasi inesistente, nelle osterie ci stavano i vecchi, mentre oggi, una delle professioni più frequentemente inventate dai giovani disoccupati è quella degli osti, e i loro clienti sono quasi solo i loro coetanei. Una sera ero appunto sistemato accanto alla finestra aperta di un’osteria, e spiavo all’interno per cogliere via via le facce e le posizioni. Era una sera estiva, non calda,piena di antichi, confortevoli odori. I vecchi, visibili nella luce arancione dell’osteria, erano particolarmente apprezzabili per le tipologie dei visi e per gli abbigliamenti. Io lavoravo svelto, i fogli del mio albo economico sfasciato si riempivano di schizzi, insomma ero assai contento di me. Ero così contento da non accorgermi di una presenza che, da qualche tempo, mi stava accanto nel buio.
Antonio Faeti è autore di innumerevoli pubblicazioni di saggistica e narrativa; Guardare le figure, il titolo che lo ha reso celebre, è uscito nel 1972 nei Saggi Einaudi. Ha scritto anche libri per ragazzi, ne ha illustrati e ha disegnato fumetti. Giovane aspirante pittore, è invece diventato professore universitario e fondatore della cattedra bolognese di Storia della Letteratura per l’infanzia. Senza mai smettere di disegnare. Coltiva studi trasversali, letteratura, pedagogia, pittura, cinema, fumetto… Cultura “alta” e cultura “bassa” trovano posto nella sua leggendaria biblioteca interdisciplinare. Per anni presiede la giuria del BolognaRagazzi Award della Bologna Children’s Book Fair. Nel 1988 tiene la prolusione celebrativa del IX centenario dell’Alma Mater, un rito che nel 1888 era stato affidato a Carducci. Nel 2011 riceve il premo Archiginnasio d’oro, il massimo riconoscimento che la città di Bologna dedica a personalità che si sono distinte nel campo della cultura e della scienza.