copertina di Femminismi. Queerness tra saggi e narrativa
26 maggio 2022, 19:00 @ Porta Pratello

Femminismi. Queerness tra saggi e narrativa

doppia presentazione

Porta Pratello e La confraternita dell'uva presentano: Porta Pratello Summer Ground.

Femminismi. Queerness tra saggi e narrativa. Antonia Caruso presenta LGBTQIA+ (Eris Edizioni) e la traduttrice Giorgia Sallusti presenta Io, lui e Mohammed Alì (Racconti edizioni). In dialogo con Giorgio Santangelo.

LGBTQIA+: Mantenere la complessità. LGBTQIA+ è una sigla che contiene tanti significati, uno strumento di rappresentazione per le soggettività che non si riconoscono nella norma eterocissessuale, secondo la quale tutte le persone dovrebbero essere eterosessuali e riconoscersi nel genere assegnato alla nascita. Spesso si obietta che questa sigla non è chiara, che c’è un controsenso tra il pretendere una libertà e utilizzare delle lettere che sembrano creare delle categorie. Ma le lettere che compongono questa sigla rappresentano una possibilità di rappresentazione e autodeterminazione, oltre che di creazione di diverse comunità. La sigla non raccoglie una singola comunità, con regole e dettami univoci, ma richiama un universo di possibilità. Questo libro, utilizzando una forma frammentaria che raccoglie eventi storici, citazioni, racconti di pratiche ed esperienze collettive, cerca di comunicare che cosa questa sigla vuole significare davvero e come è nata la necessità di riconoscersi in essa. Qui dentro non troverete categorizzazioni o norme, ma prima di tutto il tentativo di mantenere una complessità che rappresenta le persone, e che non vuole essere ridotta né annullata.

IO, LUI E MUHAMMAD ALÌ: Sali su un aereo portandoti dietro solo una borsa in cui sono nascoste le ceneri di tuo padre, alla volta di un paese sconosciuto che dovrebbe essere il tuo ma non lo sarà mai. Non proprio una passeggiata. Eppure leggiamo col sorriso, perché tutto ciò che Randa Jarrar tocca sembra assumere una levità che ricorda la protagonista del primo di questi racconti, Qamar, che di mestiere sta in equilibrio su una fune senza protezioni al circo di Alessandria e la notte cerca di acchiappare la luna sul tetto di un palazzo. Così, in bilico fra risate e lacrime, fra realismo e favola, come una Shahrazād impertinente, la voce dell’autrice ci accompagna in viaggio nel traffico del Cairo e fra le macerie di Gaza, in mezzo ai gabbiani anarchici di Atene o nei saloni di bellezza del Michigan. Un itinerario segnato dall’apparizione di innumerevoli e strani viaggiatori accidentali: la portaborse della grande scrittrice femminista, tanto battagliera in pubblico quanto rognosa sul lavoro; il falco accusato di essere una spia al servizio degli israeliani; la bambina rapita al reparto giocattoli di un supermercato che tutto sommato si trova meglio con la nuova famiglia