
Exit Rosa. Stephanus e Guiduça: musica per le monache tra Francia e Lombardia nel ms. Q.11 del Museo della Musica
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Incontro con Alessandra Fiori a cura di Athena Musica.
Nonostante il piccolo formato, la composizione miscellanea e l’aspetto disadorno, il ms. Q.11 del Museo della Musica di Bologna rappresenta un importante lascito della cultura medievale; si tratta, infatti, di una delle pochissime fonti a nostra conoscenza, in Italia e in Europa, con repertorio monodico e polifonico dedicato alle voci femminili: voci di monache.
Il codice è formato da fascicoletti sciolti, poi cuciti insieme, che costituivano piccole unità coerenti; in alcuni punti i brani sono stati riadattati, cancellati, riscritti; in qualche modo arrangiati per provvedere le religiose di un florilegio di canti adatti a celebrare le loro festività. Su queste 26 carte vergate tra la fine del Duecento e i primi decenni del secolo successivo diverse mani sono intervenute senza una pianificazione rigorosa; oltre ai canti vi troviamo preghiere, note di possesso ed anche una formula di guarigione magico-religiosa.
Tra le parti più interessanti spicca il secondo fascicolo: sei carte che racchiudono una quindicina di brani la cui bellezza è pari al loro interesse storico, poiché molti di essi si legano al repertorio dei trovieri ed alla tradizione polifonica della scuola di Nôtre-Dame di Parigi.
Tra le mani anonime presenti nel codice, due hanno lasciato una testimonianza più precisa, scrivendo il loro nome: Stephanus e Guiduça. E dalla ricerca sull’identità di queste due persone ha avuto inizio un viaggio che partendo dalla Francia ci porterà fino a Bologna.