copertina di “Come potevamo noi cantare”
dal 19 set al 21 dic 2025 @ Teatri di Vita

“Come potevamo noi cantare”

Teatri di Vita | stagione settembre - dicembre 2025

Undici appuntamenti da settembre a dicembre
Abbonamento: 79 euro

Sono tempi bui e dolorosi quelli della nostra Storia, attraversata da estremismi e guerre, distruzioni e genocidi. E allora, ricordando la poesia di Quasimodo sul fare arte in tempo di guerra, la stagione autunnale di Teatri di Vita non può che intitolarsi Come potevamo noi cantare: segno di un disagio nel proseguire la vita di tutti i giorni, ma anche affermazione della necessità di farlo ricordando l’orrore vicino con il coraggio della testimonianza, della memoria, della riflessione, della visionarietà, della bellezza e, perché no, del sorriso.

L’appuntamento con la stagione, tra spettacoli teatrali e concerti, è a Teatri di Vita (piazzetta Sergio Secci 1, ex via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; teatridivita.it) da venerdì 19 settembre con il concerto che festeggia i 25 anni di attività di Tricarico a domenica 21 dicembre con il congedo pre-natalizio ridendo con Maria Carolina Nardino nel ricordo di Anna Marchesini.

Sono quattro i concerti-anniversario in programma: oltre a Tricarico, sono previsti il concerto di festa per i 35 anni de Il Parto delle Nuvole Pesanti, quello per i 50 anni di attività di Mimmo Locasciulli, e il concerto-spettacolo di Massimo Zamboni dedicato a Pier Paolo Pasolini il 2 novembre, a 50 anni esatti dall’uccisione dell’intellettuale bolognese.

Il teatro batte un colpo forte sulla necessità politica della memoria, con Stella di Naturalis Labor, spettacolo di danza contemporanea che ci risucchia nel covo delle BR in cui è imprigionato Aldo Moro; con Nilde mia di Paola Leone, che racconta la vita di Nilde Iotti legandola fortemente alle battaglie femministe del presente; e con Sette bambine ebree. Un’opera per Gaza di Caryl Churchill, uno spettacolo di Andrea Adriatico che recupera il filo della memoria dalle persecuzioni naziste all’occupazione dei territori palestinesi.
Con tre sguardi inquietanti sulla società: la distopia teatrale-musicale Quelli che si allontanano da Omelas di Ursula K. Le Guin, uno spettacolo di Davide Sacco, con Eva Robin’s, coprodotto da Teatri di Vita e ErosAntEros, e presentato in prima nazionale; La cara dei vecchi di Elvira Buonocore, un tagliente scontro generazionale, vincitore del premio Network Drammaturgia Nuova; e infine Salvami, mostro di Lorenzo Balducci, carrellata grottesca tra i nuovi mostri di una società digitale, fragile e vacua.

L’attività di Teatri di Vita - Centro di produzione teatrale è realizzata con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna | Settore Cultura e Creatività.

Gli appuntamenti nel seguente calendario sono in fase di pubblicazione. Per la stagione completa vedi il programma sul sito di Teatri di Vita.