
Bolero
(Boléro, Francia-Belgio/2025) di Anne Fontaine (120')
Bolero
(Boléro, Francia-Belgio/2025) di Anne Fontaine (120')
Con: Emmanuelle Devos, Doria Tillier, Raphaël Personnaz, Jeanne Balibar e Vincent Perez
Anteprima
Maurice Ravel, compositore di fama mondiale, viene incaricato di scrivere una composizione per balletto dall'impetuosa coreografa Ida Rubinstein.
Completamente bloccato nel suo processo creativo, ma sostenuto dall’adorata Misia, da Marguerite, Cipa e Madame Revelot, Ravel riuscirà alla fine a comporre l'aria struggente e ipnotica basata su un tetracordo discendente. Ma come la sua opera, l'esistenza stessa dell'artista è in procinto di vacillare...
“Delizioso dal punto di vista musicale (con le opere di Ravel suonate al pianoforte da Alexandre Tharaud), Boléro è un film che nasconde un dolore sommesso sotto l'apparenza tradizionale, e un'osservazione molto ravvicinata della psicologia (sfuggente anche a se stesso) di un genio a volte perso nella sua stessa musica, piena di suoni e silenzi. Estraneo all'esistenza umana comune, ma desideroso di assaggiarla, è una figura fatalista e accattivante. Il regista riesce a creare un ritratto insidiosamente avvincente, adornandolo con delizie allettanti, in modo che tutti gli spettatori siano disposti ad avvicinarsi a questo strano personaggio.”
Fabien Lemercier, Cineuropa
Completamente bloccato nel suo processo creativo, ma sostenuto dall’adorata Misia, da Marguerite, Cipa e Madame Revelot, Ravel riuscirà alla fine a comporre l'aria struggente e ipnotica basata su un tetracordo discendente. Ma come la sua opera, l'esistenza stessa dell'artista è in procinto di vacillare...
“Delizioso dal punto di vista musicale (con le opere di Ravel suonate al pianoforte da Alexandre Tharaud), Boléro è un film che nasconde un dolore sommesso sotto l'apparenza tradizionale, e un'osservazione molto ravvicinata della psicologia (sfuggente anche a se stesso) di un genio a volte perso nella sua stessa musica, piena di suoni e silenzi. Estraneo all'esistenza umana comune, ma desideroso di assaggiarla, è una figura fatalista e accattivante. Il regista riesce a creare un ritratto insidiosamente avvincente, adornandolo con delizie allettanti, in modo che tutti gli spettatori siano disposti ad avvicinarsi a questo strano personaggio.”
Fabien Lemercier, Cineuropa