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Beauty is a rare thing
narrazione musicale | rassegna “#novecento musiche da un altro millennio”
Per “Jazz Insight”, narrazione musicale con Emiliano Pintori, pianoforte. Special guest Materical: Enrico Farnedi, cornetta; Luca Serrapiglio, sax contralto; Luca Bernard, contrabbasso; Giacomo Pisani, batteria.
Dedicato a Ornette Coleman (1930-2015).
Un progetto di Emiliano Pintori per il Museo della Musica, in collaborazione con Bologna Jazz Festival.
Coleman è stato senza dubbio una delle personalità più complesse, discusse, innovative e influenti nel corso della musica afroamericana e improvvisata del Novecento.
Nato in Texas, una delle patrie del blues, inizia da autodidatta prendendo in mano uno degli strumenti simbolo del luogo, il sax tenore, per poi passare in seguito al contralto e iniziando a marcare una distanza.
Trasferitosi in California, durante gli anni Cinquanta inizia a sviluppare un suo personale approccio all’improvvisazione, non senza profonde difficoltà nel farsi accettare dalla comunità musicale.
Ma proprio in questo ambiente trova i suoi primi sodali (Don Cherry, Charlie Haden, Paul Bley) e inizia a destare l’interesse di musicisti e profondi intellettuali come John Lewis e Gunther Schuller. Somethin Else!!!, Tomorrow is The Question, questi i titoli altisonanti con cui viene presentato nelle prime produzioni discografiche californiane, per poi arrivare a New York nel ’59 e affermarsi come una voce nuova e originale con un altro titolo programmatico, The Shape of Jazz to Come, proponendo il suo leggendario quartetto senza pianoforte al Five Spot Cafè.
La musica proposta da Coleman, al tempo etichettata New Thing (o in seguito Free Jazz dal suo celebre album del 1960) da subito diventa per appassionati e musicisti un territorio di confronto e scontro che per certi versi genererà una cesura ancora attiva oggi. Ma probabilmente quello che insegnò Coleman più di ogni altro e dubitare di queste etichette, e innestare nel mondo dell’improvvisazione una pluralità di direzioni fino ad allora non indagate (che saranno infatti recepite da alcuni giganti a lui contemporanei come John Coltrane e Sonny Rollins).
La parte musicale sarà affidata ad un gruppo attivo da tempo in ambito nazionale, Materical (Luca Serrapiglio al sax contralto, Enrico Farnedi alla cornetta, Luca Bernard al contrabbasso e Giacomo Pisani alla batteria) che riproporrà in modo personale alcuni brani di Coleman e anche brani originali, dimostrando come sia ancora attiva e vitale l’eredità del musicista e compositore texano.