A volo d’angelo
testo e regia Federica Cottini
con Michelangelo Canzi
scene Mattia Franco, Alice Capoani
costumi Nunzia Lazzaro, Fabiola Soldano
luci Paolo Latini, Simona Ornaghi
grafiche Anna Farina
produzione Binario Vivo - Teatro Nuovo di Pisa
si ringraziano Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi (Milano) e Pilar Ternera - NTC (Livorno)
*testo vincitore del bando “Binario vivo - Vite dimenticate” del Teatro Nuovo di Pisa, 2024
*selezionato per la rassegna “Morsi” della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, 2024
“Sono felice che mio figlio non sappia niente della guerra. Io non gliela spiego. Not today. Però la spiego a chiunque mi paghi. You, tourist. My pain is my money. Vuoi la guerra, ti vendo la guerra. Business.”
Crazy Bosnian guy è una guida turistica e ci accompagna per le strade della sua città, Mostar, nel sud della Bosnia Erzegovina. È un personaggio loquace, sopra le righe: il suo soprannome, se l’è guadagnato sul campo.
Mentre il tour procede, veniamo risucchiati nel turbine dei ricordi. Crazy Bosnian guy negli anni Novanta era un ventenne: la guerra nei Balcani è viva nella sua memoria. Ci parla della ricchezza della Jugoslavia di Tito, del crollo della confederazione, dell'avvento di governi instabili, del sentimento jugonostalgico. E della situazione attuale, definita dagli stessi abitanti ‘una polveriera pronta ad esplodere’.
Perché interessarci a una storia in apparenza distante da noi? Ricordare, oggi, ha ancora un senso?
Una guida turistica sopra le righe ci accompagna a Mostar e ci risucchia in un turbine di ricordi: tra guerra nei Balcani, storia della Jugoslavia e una realtà ancora fragile.