Cultura Bologna
copertina di 260 anni di Teatro Comunale in 24 metri

260 anni di Teatro Comunale in 24 metri

l’allestimento del cantiere come spazio per comunicare alla città passato e futuro della Fondazione lirico-sinfonica

Installati in Piazza Verdi i pannelli che raccontano la storia del Teatro Comunale dal 1763 ad oggi.

La riqualificazione del Teatro Comunale di Bologna e lo spazio occupato dal cantiere, diventano occasione per raccontare alla comunità la storia del Comunale dalla sua nascita ad oggi e per svelare come saranno i nuovi spazi una volta terminati i lavori.
260 anni raccontati in 24 metri di pannelli grazie a una linea del tempo, testi in doppia lingua (italiano e inglese) e immagini che rappresentano i momenti più importanti che dalla sua nascita ad oggi hanno segnato la vita del Teatro Comunale.

“Un teatro nato di maggio” è la prima notizia datata 1763 che i curiosi potranno leggere per scoprire che “Il fuoco che nel 1745 distrugge il Teatro Malvezzi (una sala privata costruita tutta in legno all’interno del palazzo della famiglia omonima), dà inizio alla storia del più importante teatro d’opera bolognese. Finalmente un teatro pubblico, un teatro “della Comune”, la cui costruzione viene commissionata ad Antonio Galli da Bibbiena, membro di una celebre famiglia di architetti e scenografi teatrali attivi in mezza Europa (comunemente noti come “i Bibiena”). Dopo alcune incertezze, si sceglie di edificarlo nel Guasto, ovvero sulle rovine del palazzo dei Bentivoglio ridotto in macerie dalla furia popolare nel 1507. Il 14 maggio 1763 il nuovo Teatro Comunale di Bologna apre dunque le sue porte al pubblico, con la prima esecuzione dell’opera Il trionfo di Clelia, che il compositore tedesco Christoph Willibald Gluck scrive espressamente per l’occasione su un fortunato libretto del Metastasio. Gluck stesso concerta l’esecuzione; il Bibiena disegna scenografie e costumi. Le repliche proseguono fino al mese successivo”.

Sono trentasei in totale le notizie riportate sui pannelli che potranno soddisfare non solo gli appassionati di opera ma anche i nostri cari “umarell”, raccontando della presenza a Bologna di personaggi noti (da Mozart nel 1770, Rossini, Napoleone, Donizetti, Respighi, Toscanini, Pavarotti), ai lavori di restauro che interessarono il Teatro, alle prime di opere di grande successo (Don Carlo, Lohengrin, Mefistofele, Tristano e Isotta). Un racconto segnato ovviamente anche dai grandi eventi storici (fascismo, guerre, strage del 2 agosto, pandemia).

 

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