
Imperi
Sacralità e potere da Roma ai giorni nostri
Nella Basilica di San Petronio tre incontri con Ivano Dionigi, Franco Cardini e Massimo Cacciari
Letture di Elena Radonicich, Elena Bucci e Paola De Crescenzo
Il 13 e il 21 maggio e il 4 giugno 2025
“Imperi” comincia martedì 13 maggio con Ivano Dionigi che propone una riflessione su “Imperium sine fine. Da Roma a Bisanzio”, accompagnata dalle letture di Elena Radonicich. Il 21 maggio sarà Franco Cardini a parlare di “Respublica Christiana. Culture imperiali nel lungo Medio Evo”, con l’attrice Elena Bucci. Ultimo appuntamento con Massimo Cacciari il 4 giugno su “La fine degli imperi. I grandi spazi politici”, insieme alla voce di Paola De Crescenzo. Musiche della Cappella Musicale arcivescovile di San Petronio diretta da Michele Vannelli.
Tutti gli incontri iniziano alle 21 (ingresso libero) con un saluto del Cardinale Matteo Zuppi.
Il ciclo è a cura dell’Arcidiocesi di Bologna, della Basilica di San Petronio e del Centro Studi La Permanenza del Classico dell’Università di Bologna, ed è realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna.
Proprio nei mesi in cui il mondo, incredulo e impaurito, assiste a una svolta della storia dove le grandi potenze tentano di riscrivere l’ordine delle relazioni politiche, economiche, sociali e anche umane, appare più che mai necessario riflettere sulla sacralità, la simbologia e il potere degli Imperi da Roma ai giorni nostri. Tre incontri con le parole e i pensieri di Ivano Dionigi, Franco Cardini e Massimo Cacciari, accompagnati dalle letture di testi declamati dalle attrici Elena Radonicich, Elena Bucci e Paola De Crescenzo.
Per il secondo anno l’iniziativa, ispirata dal Cardinale Matteo Maria Zuppi e affidata al professor Dionigi, si svolgerà nella Basilica di San Petronio. «Significativo e simbolico – afferma Zuppi - che questi incontri avvengano in San Petronio, la Chiesa civica, la Chiesa dei bolognesi. Ancora più importante e urgente oggi è una riflessione comunitaria su questi grandi temi con la speranza che ciascuno di noi contribuisca all’affermazione dei valori della pace e della giustizia dei popoli e delle singole persone».Dopo il successo della prima edizione sul “Destino dell’Occidente”, quest’anno il tema sarà incentrato sugli imperi. La storia delle grandi civiltà è segnata da quella degli imperi che, di età in età, ne sono stati l’espressione. Ma l’idea di impero muta nel tempo, pur mantenendo un carattere fondamentale: la sua potenza non si esaurisce mai nell’esercizio di una sovranità assoluta di ordine politico, amministrativo, burocratico, militare. L’impero non è solo un tipo di organizzazione statale, sociale, militare, territoriale, ma assume il compito-vocazione di guidare a un fine ultimo.
Primo appuntamento con la lezione del classicista Ivano Dionigi il 13 maggio, dal titolo “Imperium senza fine. Da Roma a Bisanzio”. Nella civiltà europea si succedono, si incontrano e scontrano diverse idee di Impero che nascono e tramontano. Il professore partirà da quella originaria, quella di Roma. «L’impero di Roma - spiega - nasce nel segno di una duplice utopia: il ritorno dell’età dell’oro e la durata infinita. Sarà l’avvento del Cristianesimo da un lato a segnare la sua decadenza (476) e dall’altro a ispirare il nuovo impero di Bisanzio: la “seconda Roma”. In questo rinnovato impero non c’è separazione tra Dio e Cesare, ma coabitazione; anzi, Cesare è il rappresentante di Dio in terra. “Città terrena” e “città celeste” si identificano: un’alleanza ritenuta senza fine e invincibile, smentita dalla conquista di Bisanzio da parte dei turchi (1453)». Dionigi termina ponendo uno dei grandi interrogativi riguardo agli imperi: «Il modello è quello occidentale laico e secolarizzato oppure quello orientale, messianico e cesaropapista?».
Sulla trasformazione medievale dell’impero rifletterà lo storico Franco Cardini il 21 maggio. «Il tema del rapporto tra sacralità e potere - dice Cardini - è straordinariamente adatto a render ragione del duplice e traumatico sviluppo che ha conosciuto la civiltà europea. Mentre la “parte occidentale” ha subito un lento e inesorabile processo di “secolarizzazione”, la “parte orientale” ha conservato la sua identità religiosa e “messianica”.
E arriviamo a ieri. Anzi a oggi. «Gli Imperi che emergono dalle macerie della Prima guerra mondiale sono Stati Uniti e Unione Sovietica. Ed ora? Che fare?». Di questo periodo, fino ai giorni nostri, parlerà il filosofo Massimo Cacciari il 4 giugno. «Vi sono Imperi capaci di contenere le formidabili pressioni che sembrano spingere a una nuova conflagrazione mondiale? Può quella grande forma anche politica che è ancora la Chiesa Romana svolgere un ruolo efficace in questa svolta dei tempi?». Grandi interrogativi posti da Cacciari che sintetizza così l’incertezza di questi tempi: «Che cosa può nascere dalla catastrofe? La preparazione di altre e ancora più tremende catastrofi, l’affermazione di un Impero egemone, oppure la costruzione di uno Stato o Respublica mondiale?».