
Teuta, il pirata del Po
lettura-spettacolo | Lido 27A
O la dolorosa storia: come si diventa delinquenti
di Informale Ippolito Dalvit
Danilo Montaldi nel 1961 pubblicava un libro del tutto particolare: Le autobiografie della leggera. Una ricerca sociologica che decideva di deporre il bisturi dell’analisi, per accogliere in sé una serie di autobiografie nelle quali piccoli criminali, prostitute, ex-carcerati marginalizzati e banditi rievocavano le loro vite di confine, seguendo ed esprimendo una coscienza loro propria. Queste persone, queste figure, sono i rappresentanti di quella società degli esclusi che il dialetto lombardo chiamava “ligera”.
Da una di queste Autobiografie della leggera l’associazione culturale Informale Ippolito Dalvit ha deciso di estrarre la storia di Teuta, uno dei tanti criminali comuni mandati al confino a Ustica negli anni del fascismo. La veloce corruzione di un territorio, le fatiche della Resistenza e le storture della dittatura ci appaiono chiare in questa testimonianza vivace e divertente, anche se a tratti cruda e severa.
Questa voce ci offre una visione non ideologica e inedita della vita sotto la dittatura. Teuta ci racconta come la vita nell’isola cambi prima con l’arrivo dei politici, tra quali nomi noti come Gramsci e Bordiga, poi dall’arrivo dai mafiosi. La ristretta isola diventa così un’Italia in piccolo.
Ingresso libero