copertina di Una relazione passeggera
19 giugno 2023, 21:45 @ Arena Puccini

Una relazione passeggera

(Chronique d’une liaison passagère, Francia/2022) di Emmanuel Mouret (100') | Arena Puccini 2023

Una relazione passeggera

Regia: Emmanuel Mouret

Interpreti: Sandrine Kiberlain, Vincent Macaigne, Georgia Scalliet, Maxence Tual

Origine e produzione: Francia / Frédéric Niedermayer, Moby Dick Films, Canal+, Ciné+, Indéfilms 9

Durata: 100’

Una madre single e un uomo sposato iniziano un rapporto consapevoli che la loro relazione è puramente sessuale. Sanno di non avere futuro, ma si trovano sempre più attratti dalla reciproca compagnia.

“Le cose che Charlotte e Simon, i protagonisti di Una relazione passeggera, dicono e fanno prima, durante e dopo l’amore - riprendendo il titolo del precedente, bellissimo film di Emmanuel Mouret, Les choses qu’on dit, les choses qu’on fait - sono le cose che gli amanti dicono e fanno quando sono chiusi nella loro intimità, impegnati a interpretare la migliore versione di sé stessi, non per forza la più autentica. Emmanuel Mouret, regista e sceneggiatore che guarda senza complessi a Woody Allen (in Les choses qu’on dit, les choses qu’on fait a Manhattan, qui a Io e Annie, con tanto di partita a tennis), i suoi amanti li osserva, li spia, a volte da vicino, altre da lontano, prendendo nota delle loro parole e dei loro comportamenti, delle bugie che ciascuno racconta (e si racconta) e delle illusioni che ciascuno si costruisce. La parola che la versione italiana dimentica di tradurre dal titolo originale è in realtà la più importante: il film è la chronique di una relazione, quella fra i quaranta-cinquantenni di Parigi Charlotte e Simon (lei libera sentimentalmente e un po’ matta, con un figlio piccolo e una figlia già grande, lui sposato senza troppo amore e padre di famiglia attento alle apparenze), che procede in modo ripetitivo e cadenzato seguendo la conta dei giorni e dei mesi. Dalla sera della loro prima conversazione in un locale, Charlotte e Simon (Sandrine Kiberlain e Vincent Macaigne, perfetti) dicono di non volersi impegnare, ma incontro dopo incontro la loro storia assume forme sempre più definite, lasciando entrambi vittime delle rispettive maschere, lei aggrappata a un disimpegno che nasconde il dolore e le facilita l’abbandono, lui a un senso d’inadeguatezza un po’ ipocrita dietro il quale è facile scorgere l’innamoramento. Scegliendo di imbastire la trama attraverso ben note situazioni da commedia sentimentale (la seduzione, la dichiarazione, la prima volta, i sotterfugi, l’amore il pomeriggio, le incomprensioni, le passeggiate, le parole di troppo, una vacanza, la scelta di un’avventura a tre, la separazione, l’incontro finale), Mouret riprende in maniera puntuale - come in una cronaca, per l’appunto - i movimenti dei suoi personaggi, dei quali non si vede nulla al di fuori degli incontri clandestini. Lei, che di sé dice fin troppo, si muove agile e leggera, aperta all’imprevisto ma in fondo inavvicinabile e capricciosa; lui, che sembra mentire anche quando è sincero, è invece goffo, imbarazzato, tragicamente innamorato. Charlotte e Simon sono come silhouette di carta, fragili e insieme definite. Quasi sempre sono al centro del quadro, anche quando vogliono sfuggirgli (la prima sequenza nel locale è un capolavoro di regia invisibile), a volte sono scontornati su sfondi colorati, altre piacevolmente affogati nell’aria eterea di Parigi. Dietro questa superficie leggera e un po’ buffa, in realtà, c’è il vuoto; un abisso di solitudine e dolore. E tanto basta a fare del film un racconto - anzi, una cronaca - immensamente triste. «Quelle douce joie! Quelle chance d’être triste!».”

Roberto Manassero, Film TV