copertina di Scordato
29 luglio 2023, 21:45 @ Arena Puccini

Scordato

(Italia/2023) di Rocco Papaleo (104') | Arena Puccini 2023

Scordato

Regia: Rocco Papaleo

Interpreti: Rocco Papaleo, Giorgia, Simone Corbisiero, Anna Ferraioli Ravel, Antonio Petrocelli

Origine e produzione: Italia / Marco Cohen, Fabrizio Donvito, Benedetto Habib, Alberto Monte, Daniel Campos Pavoncelli, Indiana Production, Less Is More Produzioni

Durata: 104’  

Orlando accorda pianoforti. Un giorno incontra Olga, fisioterapista appassionata di canto che gli chiede di vedere una sua foto da giovane per poter risolvere la sua contrattura "emotiva". Il risultato sarà un viaggio nel passato, carico di ferite e rapporti rimasti sospesi.

“Orlando siede, appoggiato a un pianoforte; si abbandona ad esso, circondato e schiacciato dal grigiore; preme ripetutamente su un tasto, con sguardo vacuo, lasciando risuonare le memorie di un passato andato a rotoli.
È una scena potente, che non lascia scampo. Racchiude in pochi fotogrammi il senso di un’opera; ne traccia i confini definendone spazi e colori.
Non è un’opera qualsiasi Scordato, quarta regia di Rocco Papaleo (Basilicata coast to coastUna piccola impresa meridionaleOnda su onda), ma il suo Orlando lo è. Sessantenne depresso, acciaccato da forti dolori alla schiena, l’uomo trascorre le proprie giornate ad accordare pianoforti, a cercare la nota giusta. Una vita noiosa, ripetitiva, ma di isolamento solo apparente. Perché a tormentare corpo e anima dell’anziano protagonista è, ormai da qualche tempo, il fantasma del giovane Orlando, ventenne, in visita per una qualche oscura ragione. E solo un viaggio (anzi più d’uno) a Lauria, terra natale e salvadanaio di ricordi, disvelerà poco a poco i segreti di un’esistenza un tempo felice, stonatasi con il passare degli anni.
Papaleo racconta una vita scordata; scordata, anche se mai dimenticata. Espressione di un’ambiguità linguistica che, pur sottesa all’intera pellicola, trova adeguato contraltare nella nettezza fotografica della stessa; costruita sul manifesto contrasto visivo tra un presente desaturato e un passato dalle tonalità accese. A cavallo dei due mondi il regista e principale interprete erige una struttura “simil tecnica mista”, saltellando tra la metaforica bidimensionalità di un oggi monocromo a uno ieri (o ieri l’altro) a tre e più dimensioni. Disseminando indizi, lasciando false piste, tirando le fila di una vita decadente che tenta di rileggere se stessa.
Scordato è uno spartito ben scritto, ben recitato; un insieme armonico di piccole scordature. Una realtà (anzi due) che è paese di vivi e fantasmi, che apre portali e vive di continui sconfinamenti. Realtà in cui Orlando e controparte (Simone Corbisiero) dialogano con il mondo pop – Giorgia qui al suo debutto cinematografico nel ruolo di Olga, fascinosa e stralunata fisioterapista, è sorprendentemente in parte – interagiscono con la stravaganza (ed esuberanza) di un surreale Giuseppe Ragone, dando infine forma e sostanza a un duplice road movie intertemporale e intragenere.
Un racconto semplice, bravo a smorzare, mai preda di un romanticismo spicciolo o di esagerazioni melò, capace anzi di divertire senza togliere credibilità al dramma. Un film che, a tratti un po’ grezzo, dimostra la maturità di un attore e cineasta consapevole, in grado di bilanciare alcuni facili sentimentalismi con momenti comici riusciti e un finale a dir poco liberatorio.

Dario Boldini, Sentieri Selvaggi