La superspia, che crede di avere in mano tutti gli strumenti per padroneggiare il gioco, diventa vittima del meccanismo e resta impigliata nella rete di cui si sentiva tessitore. “Hackman era ideale per quel ruolo, per la banalità del suo fisico. È l’uomo invisibile per eccellenza. Passa il suo tempo a spiare gli altri, ed è talmente ossessionato di essere osservato a sua volta che ha praticamente cessato di vivere, si è ridotto a essere niente” (Coppola). Un’opera di ricchezza tematica e visiva debordante, che tocca l’universalità dell’angoscia contemporanea. (am)
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Versione originale in inglese con sottotitoli in italiano