
Anatomia di un colpo di stato, ovvero: come si uccide la democrazia
presentazione dell'ultimo numero della rivista Gli asini
Presentazione dell'ultimo numero della rivista Gli asini
Ne discutono: Sandro Mezzadra, docente di Filosofia politica, Università di Bologna e Giulia Fabini, ricercatrice Università di Bologna, presidente dell'Associazione Antigone Emilia-Romagna È un colpo di Stato.
Così scriveva Lelio Basso nel 1958, analizzando i primi dieci anni di vita della Costituzione, caratterizzati dalla sua inattuazione. Nel periodo successivo, la destrutturazione della Costituzione è continuata lungo varie strade: abuso della decretazione d’urgenza, proposta di legge sulla “autonomia differenziata”, progetto di “premierato” - che muta in senso accentratore e autoritario la fisionomia dello Stato. Ma per destrutturare la democrazia, le modifiche istituzionali non bastano: è necessario anche smantellare le libertà di pensiero, dissenso e manifestazione, e di questo si incarica il liberticida disegno di legge sulla “sicurezza pubblica” attualmente in discussione in Parlamento. Di questo si occupa l'ultimo numero della rivista "Gli asini", mostrando le connessioni tra i singoli pezzi di un disegno di ridefinizione dei poteri che si presenta come lucido e organico, e ci ricorda che - ai nostri giorni - i colpi di Stato non si compiono con i carri armati nelle strade e i generali nei palazzi del potere, ma con l’uso degli strumenti che la democrazia stessa mette a disposizione, nell’assenza di una adeguata opposizione, politica e civile. “Gli asini” è una rivista bimestrale che si occupa di cultura, politica, educazione e società, nata per iniziativa di Goffredo Fofi. Viene realizzata da un collettivo di redazione eterogeneo che la cura, la pensa e la discute con una rete crescente di collaboratrici e collaboratori, intrecciando l’arte e la cultura con l’impegno sociale e politico, sempre guardando alla funzione pedagogica ed educativa dell’attivismo - di orientamento libertario, socialista, nonviolento.