Parzialmente muto, il film è musicato live da Massimo Zamboni.
Un concerto esclusivo e un film dell’epoca, attualizzato per raccontare un Berlinguer presente, intenso, umano, capace di parole pesate e dense, partecipato e partecipante. Un ritratto della sua statura politica e sociale, il ricordo dell’assenza senza eccesso di nostalgia. Dedicato soprattutto a chi non lo ha conosciuto.
La colonna vertebrale del nostro film è costituita da L’addio a Enrico Berlinguer, film corale sui suoi funerali realizzato da buona parte del meglio della cinematografia italiana, tra gli altri Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Silvano Agosti, Roberto Benigni, Carlo Lizzani, Luigi Magni, Giuliano Montaldo, Ettore Scola, Gillo Pontecorvo.
Nel nostro nuovo assemblaggio abbiamo inserito il Berlinguer vivente a intervallare i tempi espansi della lunga cerimonia. La nostra scelta è caduta su alcuni momenti in cui Berlinguer snocciola i temi fondanti della sua politica, e lo fa argomentando le sue tesi in modo diretto, con una chiarezza adamantina e una solidità d’intenti politici frutto di anni di studio, impegno, militanza, riflessione sui compiti e i doveri della politica. Abbiamo scelto gli interventi sui temi che ci sembravano vicini all’oggi (generazioni, donne, famiglia, questione morale, lavoro) e su cui Berlinguer ebbe parole che sono ancora di estrema attualità e che continuano a farci riflettere. Il montaggio è pensato in chiave emozionale, in grado di coinvolgere il pubblico poggiandosi sulle composizioni musicali e la chitarra di Massimo Zamboni: la reiterazione del gesto, le folle, la commozione delle donne, dei politici, delle masse operaie, degli ultimi e dei capi di stato, i pugni alzati. Tutto questo diventa sinfonia visiva e musicale allo stesso tempo.
Michele Mellara e Alessandro Rossi
precede