11 mai 2022, 21:00 @ Covo Club

Alessandro Gori (Lo Sgargabonzi)

in Confessioni di una coppia scambista al figlio morente

COVO CLUB, COLLETTIVO HMCF e DO7 FACTORY presentano:
ALESSANDRO GORI (Lo Sgargabonzi) in:
CONFESSIONI DI UNA COPPIA SCAMBISTA AL FIGLIO MORENTE

Prevendite disponibili on-line su Dice da venerdì 18 marzo alle 12.
LO SHOW
“Tragicamente divertente, amaro come una tavoletta di catrame finissimo, tassativamente non consolatorio: il nuovo spettacolo di Alessandro Gori non è più cronaca di un disastro in fieri, ma la constatazione amichevole dopo la bomba al plutonio. Sul filo di racconti inediti o appena tolti dall’involucro, tra tempeste di citochine e i consigli per la casa di Damiano David, insalate russe sepolte e virologi trasognati e amanti del prog, euroconvertitori bluastri e Sandra Mondaini, Gori ci nasconde le bussole e invita nella nebbia definitiva, dove i gelati della nostra infanzia vanno a morire e la conta delle monete rimaste restituisce un totale sempre diverso. Fustigare costumi, a pensarci bene, era solo l’ennesimo esercizio di stile: meglio sedersi a rilucidare il cerchio perfetto di un’esistenza pre-entropia, nel dubbio che già domani non rimanga che un anello di fumo. Scusate il finale un po’ drammatico, oggi è una giornata così”.
BIO
Alessandro Gori, non somiglia a nessun’ altro, fuori da ogni stile e categoria, non ama mostrarsi in video e non chiedetegli il perché, si riconosce per il timbro inconfondibile della sua voce, per i suoi contenuti provocatori e il suo umorismo nero. Nasce e abita nelle campagne della Val di Chiana, ha studiato Psicologia a Firenze, laureandosi con una tesi sulla internet addiction, appassionato di giochi da tavolo, in particolare quelli di Reiner Knizia e di fumetti, “soprattutto bonelliani” (“Lo Sgargabonzi” è il nome di una delle carte del Mercante in Fiera disegnate da Jacovitti). Gioca con nomi, marche, prodotti, personaggi che sono entrati a forza nel nostro immaginario, attraverso i media e li centrifuga insieme creando gag, storie, e sketch dai contorni astratti. A suscitare il riso è spesso la totale mancanza di empatia, tutto intriso di uno humor surreale, a tratti estremo.


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