
Album "La Bustina di Minerva"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale della raccolta di articoli La Bustina di Minerva di Umberto Eco (Bompiani, 2000), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito uno spunto per uno dei testi contenuti nel volume. Questo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessuna pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e materiali che la varietà caleidoscopica degli articoli potrebbe suggerire. La scelta di quali percorsi esplorare o ignorare si è basata su motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti. Più ancora che per le galleries precedenti anzi, in questo caso la natura frammentaria del testo ha suggerito una metodologia di ricerca spesso guidata dal caso e dalla serendipità, che restituisce un lavoro frammentario e composito, che speriamo possa rendere conto della struttura testuale e concettuale dell’opera da cui siamo partiti.
Delle citazioni non forniremo la pagina precisa ma il titolo dell’articolo da cui sono tratte. Questo rende più semplice identificare la citazione nelle diverse edizioni pubblicate della Bustina e la brevità degli articoli stessi (poco più di due pagine per la gran parte dei testi) rende molto semplice rintracciarvi il passo citato.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

Victor Hugo, Il novantatre (1907) - Gauvain
Ancora da Quelli che elogiano la Vandea stanno pensando a Salò:
«Il lettore sino alla fine non sa se amare maggiormente l’intemerato reazionario [Lantenac] o Cimourdain, l’incorruttibile e ascetico rivoluzionario - o il giovane e sfortunato Gauvain, pupillo amatissimo di Cimourdain, nobile che ha scelto la rivoluzione ma che non sa dimenticare le proprie origini, e favorisce la fuga di Lantenac, ormai condannato a morte. Morirà Gauvain, che Cimourdain inflessibile come un bruto invia al patibolo; morirà Cimourdain, sparandosi una palla nel cuore, per punirsi di aver punito un nemico del popolo. E la bellezza della vicenda è che un amore altrettanto intenso, misto di avversione e ammirazione, è quello che unisce i due rappresentanti delle parti armate l’una contro l’altra, Lantenac e Cimourdain».
Victor Hugo, Il novantatre, Milano, Societa editoriale milanese, stampa 1907.