February 19, 2015, 8:00 PM @ Cinema Lumière

Titicut follies

(USA/1967) di Frederick Wiseman (84')

Una cinepresa entra nell'inferno del manicomio criminale di Bridgewater, Massachusetts. È il 1967, e dire inferno non è forse abbastanza. La cinepresa è nelle mani di John Marshall, cineasta etnografo, ma anima del progetto è Frederick Wiseman, avvocato di Boston che qui comincia la propria vita di regista: con oltre quaranta film in quasi cinquant'anni, diventerà uno dei segreti maestri del cinema internazionale. Suo intento sarà sempre quello di documentare (la realtà sua contemporanea, decennio dopo decennio, e segnatamente la realtà delle istituzioni, nel bene e nel male). Qui filma corpi catatonici, nudi, abusati, umiliati, in luoghi orrendi in cui il concetto di cura è a sua volta irriso e umiliato dalla vocazione carceraria. "Titicut Follies è uno dei documentari più disperati che abbia mai visto; tanto più violento della fiction, perché queste persone sono vere; più terribile perché sembra neutrale", scriveva Roger Ebert accorso all'uscita newyorkese, cui sarebbe seguito pronto ritiro dalle sale. Nessuno urla j'accuse, le immagini parlano da sole, e ci vuole molto coraggio per ascoltarle. Proibito e portato di processo in processo con l'imputazione di "violazione della privacy" dei detenuti, verrà reso visibile al pubblico solo nel 1991. (pcris)