
La città dei vivi
Teatro Arena del Sole e Teatro delle Moline - Del guardar lontano | Stagione 2025/26
Ivonne Capece / Nicola Lagioia
La città dei vivi
Teatro Arena del Sole
Sala Leo de Berardinis
Dal 18/12/2025 al 19/12/2025 h 20:30
Teatro Arena del Sole e Teatro delle Moline - Del guardar lontano | Stagione 2025/26
La città dei vivi
Teatro Arena del Sole
Sala Leo de Berardinis
Un delitto brutale, inspiegabile. Un fatto realmente accaduto. Il romanzo di Nicola Lagioia si trasforma in scena in metafora che interroga le nostre coscienze sul confine tra mostruosità e quotidiano.
Nel cuore della notte, Roma viene scossa da un brutale avvenimento: due giovani torturano un coetaneo, Luca Varani, fino a ucciderlo. Il fatto di cronaca è raccontato da Nicola Lagioia ne La città dei vivi, un’inchiesta narrativa che nella visione della regista e digital artist Ivonne Capece si trasforma in un’indagine teatrale sui lati oscuri e indicibili dell’umano. «La città dei vivi – scrive Capece – non turba perché descrive persone troppo lontane da noi, ma perché rischia di farci sentire troppo simili agli assassini». Linguaggi digitali, performance dal vivo e attori virtuali compongono un’architettura scenica simbolica: il corpo di Luca Varani diventa emblema di Roma, città viva, tentacolare e ambigua, che «sprofonda dentro altre città più antiche, grandiose o oscure» divenendo, a sua volta, metafora del mondo. Il piumone arancione, uno degli strumenti del delitto, si trasforma in sudario collettivo, per una discesa dantesca negli inferi della moralità, nell’invito a interrogarsi su quale sia davvero la nostra distanza dai carnefici.
spettacolo consigliato a partire dai 16 anni
costumi e concept visivo Micol Vighi
scene Rosita Vallefuoco
produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale, TPE Teatro Piemonte Europa, Teatri di Bari, Fondazione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Teatro di Sardegna
AVVERTENZA
Lo spettacolo “La città dei vivi“ è un’opera di finzione, seppur liberamente ispirato ad un romanzo che tratta vicende di cronaca note al pubblico. Esso non ha finalità informative, documentaristiche o giornalistiche, né intende rappresentare fedelmente fatti, persone o responsabilità realmente accertate. Al contrario, si configura come opera artistica, espressione del diritto alla libertà creativa, finalizzata all’esplorazione di temi universali attraverso strumenti propri della scena: la metafora, l’iperbole, la trasfigurazione simbolica, l’immaginario. Eventuali riferimenti a nomi, situazioni o dinamiche riconoscibili sono frutto di elaborazione drammaturgica e non devono essere intesi come affermazioni veritiere o ricostruzioni attendibili dei fatti. L’opera non mira ad informare né a fornire verità, ma a stimolare una riflessione artistica e umana. In nessun caso la rappresentazione va intesa come accusa, insinuazione o giudizio reale nei confronti di soggetti eventualmente riconoscibili. Ogni elemento narrativo mira a manipolare la vicenda specifica per raccontare una storia universale, proposta in chiave poetica, simbolica e provocatoria.
Repliche
Regia Ivonne Capece