Cultura Bologna
cover of Claudio Koporossy. Acqua di rose
from 2 Feb to 22 Mar 2023 @ Opificio delle Acque

Claudio Koporossy. Acqua di rose

mostra personale | programma istituzionale ART CITY Bologna 2023

Canali di Bologna, presidio storico tecnico idraulico volto alla gestione della rete dei canali e alla tutela del patrimonio idrico urbanistico, presenta alla città un progetto di mostra fotografica che ha come tema l’acqua. Claudio Koporossy ne è il suo contraltare poetico.
Illustre interprete di numerose esposizioni italiane e internazionali (Londra, San Pietroburgo, Reggia di Peterhof, Kuwait, Roma, Napoli, Ferrara, Il Vittoriale degli Italiani), Koporossy ha consacrato all’acqua il suo sentire, in una suite di scatti elegantissimi. Fiori adagiati, cascate ruscellanti, peduncoli, filamenti, mulinelli: un cenacolo di rose tra bolle che si allargano. Acque di gemmazione, arie del vivere radioso che tutto va celebrando, sfaldando, rinovellando.

La sua acqua sembra scomporsi in molecole fittissime ma se la guardi bene, è pura unità incorrotta, contemplativa e nobile, sgorgante di fioritura. La vedi guizzare di increspature innervate, cristallina e gentile, gorgheggiante come al cambiare delle stagioni. Anche a sfiorire ha il sapore di grazia, anche a sfaldarsi è dolce, anche a perdersi, a sparire.
Le rose e l’acqua. E se la rosa non è solo un fiore –ma archetipo dell’Occidente, come il fior di loto dell’Oriente- quelle di Claudio Koporossy sono forme carezzevoli, respiro dell’ora presente, libro dei mutamenti senza metafore. Spruzzi e nascondimenti, apparizioni e vortici; atomi infinitesimi dove i fiori si affacciano come meduse sottomarine, tra mille fluenti capellature. L’apparente monotonia rivela un caleidoscopio di forme, ma il mistero a cui l’acqua soggiace si annulla, la simbologia più occulta e cavillosa non trova posto. Nessun escamotage, nessun manierismo, nessuna acrobazia. Tutto è semplice, incantato, ondeggiante, come nelle Ninfee di Monet o negli insegnamenti del Tao. Tutto è sciolto in un canto di luce.
Dodici le opere selezionale, perché la simbologia del dodici afferisce alla ciclicità dell’universo, dove l’eterno si innerva nel tempo umano, contribuendo alla ricomposizione dell’unità originaria. Per un modello di pienezza da farsi disfarsi e rifarsi infinite volte.
Se l’estetica cinese insegna da millenni che il principio primo dell’acqua è l’insapore e quella giapponese ci invita ad accogliere le leggi dell’impermanenza, Koporossy sembra inventare un’altra musica –fresca di semplificazione- attorcigliata al serpe dell’arcobaleno. Acqua musa di gioia, seta lustrale, devozione, preghiera francescana. Nella beata riva dello scorrere. 


Mostra fotografica a cura di Paola Goretti

- promossa da Canali di Bologna


Orari di apertura:

martedì e giovedì h 14-17
mercoledì e venerdì h 10-13
sabato h 10-18

Prenotazione consigliata scrivendo a prenotazioni@canalidibologna.it.