
Bolotomy | Weird Bloom + Meatmovie + Dj Mars
Frida nel Parco
Giovedì 24 luglio, ore 21.00
Per la rassegna a cura di Marzio Mars Manni, Bolotomy, Weird Bloom (glamour rock) + Meatmovie (psych rock) + Dj Mars.
«Voglio solo suonare. Ho un disco rock, lasciatemi suonare ovunque e dappertutto». È con questa dichiarazione d’intenti chiara e diretta che Luca Di Cataldo, mente del progetto WEIRD BLOOM, presenta Stargate, il nuovo e attesissimo album in uscita il 19 aprile per WWNBB Collective: un omaggio all’immaginario che, a cavallo tra la fine degli anni Sessanta e la prima metà dei Settanta, ha accompagnato l’evoluzione del rock fino a sfociare nel multiforme universo del glam, qui rappresentato nel suo filone più scintillante, divertente e irriverente: il glitter rock.
Il “portale per le stelle” attraversa galassie di paillettes e ritornelli al vetriolo cuciti su misura per «cosmic dancers», per citare i T. Rex. Se nel precedente e acclamato Blisstonia predominava l’esplorazione e la rielaborazione a tutto tondo della psichedelia dei tempi andati – giocosa, rimasterizzata e stravolta sulle orme di Flaming Lips e Ariel Pink – in Stargate Weird Bloom abbandona l’estetica post-hippie per abbracciare, anche grazie ai preziosi e consolidati consigli di Don Bolles (ex The Germs), un’idea di rock duro e crudo, più materico, ruvido, senza fronzoli né pensieri. Le giacche leopardate e i jeans slavati prendono il posto delle tuniche freak lisergiche in un viaggio di 10 tracce nel glam più viscerale, fatto di riff immortali e titoli iconici come I'm a Razorblade, Saturday Night Is Breaking e Dum Dum Boogie.
Dietro le quinte del disco si cela un desiderio quasi filologico di ricreare esattamente quell’atmosfera:
«Registravamo le prime take, poi le mandavo a Don Bolles e ad alcuni amici maniaci di vinili per avere un parere sull’autenticità del suono. Perché il suono non mi convinceva, era sempre troppo contemporaneo. Ci è voluto molto tempo per trovare quel punto di equilibrio, e quando lo trovi, devi tenerlo stretto. Il rock’n’roll è piuttosto uno stato mentale da preservare, un diverso livello di coscienza».
Dimenticate quindi il lato artistico, intellettuale e decadente di Bowie e Roxy Music: lo stile di Stargate è animato in massa dal boogie di Marc Bolan, dalle pose kitsch di Gary Glitter, dall’hard rock scintillante degli Sweet e dal proto-garage dei Troggs, in un trionfo di riferimenti permeati da un amore puro per un’epoca che non c’è più, ma di cui possiamo ancora, fortunatamente, assaporare l’attitudine immortale e spensierata in una piccola gemma rock come questa.
Testo di Stefania Buonaguidi
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