
Follemente
(Italia/2025) di Paolo Genovese (98') | Arena Puccini
Follemente
(Italia/2025) di Paolo Genovese (98')
Con: Edoardo Leo, Rocco Papaleo, Claudio Santamaria, Pilar Fogliati, Marco Giallini, Emanuela Fanelli, Claudia Pandolfi e Vittoria Puccini
Piero e Lara, uno professore del liceo e l’altra restauratrice di mobili, si danno appuntamento per conoscersi meglio. Essendo entrambi usciti da poco da relazioni molto importanti sono molto tesi, ma per fortuna possono contare ognuno sulla propria schiera di personalità (Professore, Eros, Valium e Romeo da una parte, Alfa, Trilli, Scheggia e Giulietta dall’altra) per aiutarli a portare a buon fine l’appuntamento e, casomai, far nascere qualcosa di splendido tra di loro.
“I sentimenti fanno paura, ed è per questo che Pilar Fogliati ed Edoardo Leo, aggrappandosi agli alibi dei rispettivi fallimenti passati, a forza di giri di parole, e a forza di avanti e indietro, nel loro primo appuntamento percorrono 100 chilometri per fare un metro di strada, quella che sarebbe sufficiente per scrivere un semplice «mi piaci, sto bene: proviamoci». [...] È all’interno di questa cornice che Paolo Genovese mette in scena le varie sfaccettature caratteriali di lei e di lui attraverso quattro personaggi che ronzano nella testa di ciascuno (Marco Giallini, Claudio Santamaria, Rocco Papaleo e Maurizio Lastrico nell’uomo, Vittoria Puccini, Claudia Pandolfi, Maria Chiara Giannetta ed Emanuela Fanelli nella donna): lo schema sembrerebbe essere quello di Inside Out, ma qui Cinismo, Sensualità, Paranoia e Romanticismo non sono netti come nel film della Pixar, anzi, potrebbero essere descritti in tanti altri modi perché assai più sfaccettati, cioè persone nella persona.”
Marco Lombardi, CineCriticaWeb
“Follemente è una «commedia che vuole indagare e raccontare la conflittualità che abbiamo nell’affrontare le decisioni della vita e soprattutto nell’affrontare quelle decisioni che la vita ce la possono rendere meravigliosa o insopportabile: ovvero quelle sentimentali», dice nelle note stampa Genovese, già autore di commedie piacevoli come Una famiglia perfetta (2012) e Tutta colpa di Freud (2014). «Le varie personalità che ci abitano hanno voce e non solo quella, hanno anche un corpo in carne e ossa e un luogo simbolico dove li vediamo confrontarsi e scontrarsi, un luogo che rappresenta metaforicamente l’interno del nostro cervello, una stanza piena di oggetti, giocattoli, schedari, ricordi, fotografie e tutto quello che si accumula dentro la nostra testa durante una vita intera».”
Simona Santoni, Panorama
“I sentimenti fanno paura, ed è per questo che Pilar Fogliati ed Edoardo Leo, aggrappandosi agli alibi dei rispettivi fallimenti passati, a forza di giri di parole, e a forza di avanti e indietro, nel loro primo appuntamento percorrono 100 chilometri per fare un metro di strada, quella che sarebbe sufficiente per scrivere un semplice «mi piaci, sto bene: proviamoci». [...] È all’interno di questa cornice che Paolo Genovese mette in scena le varie sfaccettature caratteriali di lei e di lui attraverso quattro personaggi che ronzano nella testa di ciascuno (Marco Giallini, Claudio Santamaria, Rocco Papaleo e Maurizio Lastrico nell’uomo, Vittoria Puccini, Claudia Pandolfi, Maria Chiara Giannetta ed Emanuela Fanelli nella donna): lo schema sembrerebbe essere quello di Inside Out, ma qui Cinismo, Sensualità, Paranoia e Romanticismo non sono netti come nel film della Pixar, anzi, potrebbero essere descritti in tanti altri modi perché assai più sfaccettati, cioè persone nella persona.”
Marco Lombardi, CineCriticaWeb
“Follemente è una «commedia che vuole indagare e raccontare la conflittualità che abbiamo nell’affrontare le decisioni della vita e soprattutto nell’affrontare quelle decisioni che la vita ce la possono rendere meravigliosa o insopportabile: ovvero quelle sentimentali», dice nelle note stampa Genovese, già autore di commedie piacevoli come Una famiglia perfetta (2012) e Tutta colpa di Freud (2014). «Le varie personalità che ci abitano hanno voce e non solo quella, hanno anche un corpo in carne e ossa e un luogo simbolico dove li vediamo confrontarsi e scontrarsi, un luogo che rappresenta metaforicamente l’interno del nostro cervello, una stanza piena di oggetti, giocattoli, schedari, ricordi, fotografie e tutto quello che si accumula dentro la nostra testa durante una vita intera».”
Simona Santoni, Panorama
Film in lingua italiana