
Femminismo bastardo
Incontro con María Galindo
Incontro con María Galindo in occasione della presentazione del suo libro Femminismo bastardo (Mimesis, 2024).
In dialogo con l'autrice Roberta Granelli, traduttrice del testo a attivista transfemminista Elisa Coco, attivista lesbica
Attraverso una scrittura “bastarda”, che unisce prosa e poesia, manifesto politico e articolo di giornale, María Galindo passa in rassegna le questioni fondamentali del femminismo dalla sua prospettiva anarchica e decoloniale. Secondo l’autrice le donne sudamericane hanno il dovere di riconoscersi come bastarde e di rifiutare il progetto dello stato coloniale del meticciato (mestizaje) che classifica, gerarchizza e tenta di nascondere la “ferita coloniale” ancora aperta. Con Mujeres Creando, il movimento femminista di guerriglia urbana non violenta da lei fondato, sviluppa un diagramma di pratiche di ribellione alla violenza che lei stessa chiama “depatriarcalizzazione”. In quest’ottica, il femminismo bastardo è un modo per posizionarsi – come fanno le riflessioni decoloniali – fuori da qualsiasi binarismo, sia quello di genere, quello tra Stato e popolazione indigena o quello tra vittima e carnefice. . . . María Galindo nasce in Bolivia nel 1964, studia psicologia e teologia. Nel 1992 fonda a La Paz il gruppo anarchico femminista libertario Mujeres Creando, uno dei collettivi artistico-politici più importanti dell'America Latina, che si esprime soprattutto attraverso una politica visuale per risignificare gli spazi pubblici. . . . La Libreria sarà presente con un bookshop