Cultura Bologna
8 luglio 2021, 21:45 @ Arena Puccini

Lacci

di Daniele Luchetti, Italia/2020, 100’ | Arena Puccini

Accadde domani
Lacci
di Daniele Luchetti, Italia/2020, 100’
con Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante 
Serata promossa da BPER Banca


Il matrimonio di Aldo e Vanda entra in crisi quando Aldo si innamora della giovane Lidia. Trent'anni dopo, Aldo e Vanda sono ancora sposati. Un giallo sui sentimenti, una storia di lealtà ed infedeltà, di rancore e vergogna.


“Tratto dall'omonimo romanzo di Domenico Starnone, sceneggiato dal regista con Francesco Piccolo, Lacci è una complessa e dolorosa approssimazione al dolore e alla perdita di senso di un'intera vita quando qualcosa si spezza in un rapporto amoroso. «La verità - spiega il regista - è che la trama è in qualche modo esiziale, succede tutto all'inizio: una coppia si separa, stop. Ma è anche l'aspetto interessante del film, composto quasi solo da azioni e da sentimenti, dove nessuna scena ha il dovere di raccontare la trama. Oltretutto gli attori così sono più coinvolti perché amano far provare le emozioni, più che raccontarle». Il cast di Lacci potrebbe sembrare quello, in qualche modo scontato, di un certo cinema italiano ma, a fare la differenza, è invece come ci gioca il regista. Ecco allora che per raccontare, nella Napoli dei primi anni Ottanta, la crisi del matrimonio tra Vanda e Aldo che si innamora della giovane Lidia, Luchetti sceglie il tandem Alba Rohrwacher e Luigi Lo Cascio con la terza incomoda interpretata da Linda Caridi, una delle nostre attrici più talentuose che finalmente il cinema, dopo Antonia di Ferdinando Cito Filomarino e Ricordi? di Valerio Mieli, sta iniziando a valorizzare. Si dà il caso però che, per raccontare la stessa coppia trent'anni dopo, Luchetti abbia deciso di affidarsi ad altri due attori, Silvio Orlando e Laura Morante: «Non mi interessava la somiglianza fisica perché ho fiducia nel pubblico che crede a ciò che stai raccontando. Quando dicevo in giro che Laura Morante interpretava Alba Rohrwacher qualche anno dopo mi prendevano per pazzo. Ma, dopo un primo, naturale smarrimento, è lo spettatore a fare tutto il lavoro». Anche Laura Morante ha trovato questa scelta intelligente perché «un film deve essere autentico, non verosimigliante, più che la somiglianza fisica conta il fatto che tra noi interpreti ci siamo accordati come musicisti». (…) Lacci segna anche un esempio di equilibrio ricercato nel cinema dallo stesso Luchetti il quale, per raccontare una storia che segue trent'anni di vita dei personaggi, sceglie soluzioni di regia affatto scontate.”

Pedro Armocida, “Il Giornale”

“Tradimenti e dolore, abbandoni e ritorni, segreti e lealtà, il dramma riflette sulle geometrie variabili e davvero poco cartesiane delle relazioni, sentimentali e familiari, cercando di non cedere troppo campo a piccinerie, meschinerie e sotterfugi, ma nemmeno di trascurarli: la vita, senza altari né altarini, e non c’è bisogno di conoscere il significato latino di ‘Labes’, affibbiato al gatto domestico, per sapere di che cosa sovente sia fatta, dalla vergogna alla caduta, passando per il rancore. Già, di che cosa parliamo quando parliamo di amore che non è più?”

Federico Pontiggia, “Cinematografo.it”