17 novembre 2019, 16:00 @ Teatro Arena del Sole - Sala Leo de Berardinis

La valle dell'Eden

Arena del Sole | Stagione 2019/20

La valle dell'Eden

di John Steinbeck
traduzione Maria Baiocchi e Anna Tagliavini
adattamento Linda Dalisi e Antonio Latella
regia Antonio Latella
con Michele Di Mauro, Christian La Rosa, Emiliano Masala, Candida Nieri, Annibale Pavone, Massimiliano Speziani, Elisabetta Valgoi

musiche e suono Franco Visioli
costumi Simona D’Amico
scenografia Giuseppe Stellato
luci Simone De Angelis
assistente alla regia Brunella Giolivo
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fondazione Teatro Metastasio di Prato, Teatro Stabile dell’Umbria

Antonio Latella torna al mondo americano, dirigendo per Emilia Romagna Teatro Fondazione uno dei capolavori della narrativa d’oltreoceano, in una messinscena evento composta di due parti. Un confronto serrato tra letteratura e teatro, uno spettacolo monstrum con al centro la parola, scritta e data in voce, tra creazione e responsabilità.

Esiste l’Eden? È mai esistito? Esisteva l’Eden prima che l’uomo avesse il dono di dare il nome alle cose? In quell’Eden dove il giorno e la notte erano sipario di un atto creativo fuori da ogni comprensione umana, un Dio creò il Tutto, da solo lo creò. Oggi mi chiedo: “perché lo creò?”. Questa domanda è forza motrice non solo per me ma, credo, per tutti quelli che non trovano pace davanti a tanta perfezione. Eppure il Dio che tutto sa, nell’immensa perfezione dell’Eden abitata dagli innocenti, decise di creare l’imperfezione: dalla terra madre diede forma all’uomo e alla donna e solo a loro diede il dono della parola, perché questa potesse dare nome al tutto […] John Steinbeck con La valle dell’Eden segna il suo capolavoro letterario, forse perché si scontra con il solo libo capolavoro esistente, la Bibbia. Ogni pagina ci parla di creazione e di sconfitta eterna. […] Registicamente ho sentito il bisogno di un confronto serio e profondo con la letteratura, per capire dove è il limite tra letteratura e prosa, o meglio se esiste un ostacolo tra la perfezione di un romanzo capolavoro, come La valle dell’Eden, e l’imperfezione della creazione per il palcoscenico, dove tutto nasce per essere immediatamente dimenticato e non restare come testimonianza dell’uomo e quindi del suo Dio creatore.
Steinbeck dice: “chi scrive ha il dovere di incoraggiare, illuminare e dare sollievo alla gente”. Se si può dire che la parola scritta in qualche modo sia servita allo sviluppo della specie, lo possiamo dire anche del teatro? E un regista ha lo stesso dovere di uno scrittore?
Bisogna dare il nome alle cose prima di poterne prendere nota, e bisogna che qualcuno ne prenda nota prima che le parole possano essere lette, dette, recitate, interpretate, prima che qualcuno possa farle risorgere… Antonio Latella


Lo spettacolo è composto da due atti che andranno in scena in serate diverse:
6, 7, 8 e 10 novembre: primo atto
13, 14, 15 e 17 novembre: secondo atto
Sabato 9 e sabato 16 sarà possibile vedere lo spettacolo completo in un unico giorno (ore 16 primo atto e ore 20 secondo atto).