La tenda rossa di Bologna
un libro di John Berger, con i disegni di Guido Volpi
Gianluca Albertazzi legge John Berger
"Capitava di rado che ci abbracciassimo, o persino che ci sfiorassimo. I nostri contatti più intimi avvenivano attraverso i regali. Per trent’anni, i nostri
doni si sono conformati alla stessa tacita legge non scritta: dovevano essere piccoli, inconsueti e volti a soddisfare un particolare desiderio che ognuno
aveva indovinato nell’altro."
Un omaggio all’amatissimo zio Edgar, di cui ammirava l’intransigenza sbrindellata e regale, un libro sul tempo e la memoria, e ancora una personalissima guida a una città senza tempo.
"Tutte le finestre davanti a cui passo hanno le tende, e sono tutte dello stesso colore. Rosse. [...] Dall’altra parte ci sono dei corpi e i loro segreti, che
dall’altra parte non sono segreti..."
La tenda rossa di Bologna, una meditazione sottile sul tessuto intimo della città, su memoria e perdita, evoca voci lievi e senza età che promettono ogni
cosa. John Berger nella sua migliore forma lirica.
Nato a Londra nel 1926 e da oltre quarant'anni residente in un villaggio dell'Alta Savoia, John Berger è critico dell'arte, poeta, giornalista, narratore,
sceneggiatore cinematografico, autore teatrale, disegnatore. Lui però preferisce definirsi semplicemente uno 'storyteller'. E, come solo i veri
storyteller sanno essere, è un grande cospiratore, capace di coltivare l'arte amorosa della collaborazione.