La rabbia di Pasolini
(Italia/1963-2008) di Pier Paolo Pasolini, a cura di Giuseppe Bertolucci (83')
L'‘ipotesi di ricostruzione' del progetto originario di Pasolini, curata da Giuseppe Bertolucci con la Cineteca di Bologna e il Fondo Pasolini, ha dimostrato che La rabbia (1963) avrebbe dovuto essere un lungometraggio autonomo pasoliniano, un ‘poema cinematografico' in prosa e in versi, che evoca gli eventi più emblematici degli anni compresi fra il secondo dopoguerra e l'inizio del boom economico, come la decolonizzazione del terzo mondo, la guerra d'Algeria, l'incubo del nucleare. Un film basato esclusivamente sul montaggio di materiali di repertorio: cinegiornali, fotografie, riproduzioni di dipinti e disegni, frammenti di film. (rch)
Copia in 35mm
precede
IL CARRETTIERE
(Borom Sarret, Senegal/1963) di Ousmane Sembène (22')
Primo cortometraggio di Ousmane Sembène, il ‘padre del cinema africano', capace di dare voce al suo popolo "trasformando la macchina da presa in un'arma contro l'oppressione, l'ipocrisia e la corruzione" (Samba Gadjigo). La storia di un umile carrettiere di Dakar a cui il carretto viene sequestrato, privandolo dell'unica fonte di guadagno, è un atto di denuncia delle condizioni di miseria della popolazione senegalese.