Storiafinta
di Lelio Lecis; con Simeone Latini, Marion Constantin
Sospeso fra immedesimazione e distacco, fra passione e straniamento, un uomo (agente di commercio) solo, guarda il mare e narra a se stesso una storia d’amore: forse la inventa o più probabilmente la ricorda. L’agente di commercio che ricorda è Simeone Latini in una spiaggia desolata, la ragazza (frutto di passione) è Marion Constantin, che impersona una giovanissima in fuga da una famiglia carrieristica americana e approdata in una setta religiosa: I Bambini di Dio. Lei distribuisce volantini sulla fine del mondo imminente ai semafori, ed è qui che lui la incontra e se ne innamora perdutamente. Insieme fanno un viaggio, percorrono una Sardegna che scorre monotona nella cornice del finestrino dell’auto. L’amore negli squallidi alberghetti fuori stagione, fobie sessuali, l’angoscia e poi, infine la noia. Lei in scena si muove come una bambola Lenci, gambe aperte e pupille fisse sotto improbabili cappellini. Uno spettacolo che Lelio Lecis (l’autore) definisce di poesia. Scritto agli inizi degli anni Ottanta come sceneggiatura cinematografica e destinata in origine a un’opera video, “Storiafinta” può esser considerato un esempio italiano di quella tendenza che ebbe successo soprattutto attraverso i romanzi americani “Meno di zero” e “Luci di New York”.
STORIAFINTA
di Lelio Lecis
con Simeone Latini, Marion Constantin
regia Lelio Lecis
