5 ottobre 2014, 16:00 @ Museo Archeologico

Graffiti nel tempio di Amon a Karnak

atti sacrileghi o espressioni di devozione? | Ottobre Egizio 2014

Conferenza di Chiara Elena Salvador.
​Nelle società contemporanee i graffiti sono comunemente recepiti come atti illeciti di deturpazione di luoghi pubblici e monumenti e come espressione più o meno spontanea di una subcultura alternativa alle istituzioni ufficiali. I graffiti, nella loro definizione più ampia di segni intenzionali lasciati su superfici non intese originariamente a riceverli, sono una pratica ampiamente diffusa in tutte le società fin dai tempi più antichi. In Egitto i graffiti sono attestati già in epoca faraonica in tombe, templi, cave e lungo le vie che attraversavano il deserto. La loro presenza, a lungo ignorata agli studiosi a favore dello studio dei testi più formali, è oggi riconosciuta come una fonte importante per studiare aspetti della società antico-egiziana generalmente ignorati dalle fonti ufficiali.
I graffiti che costellano a migliaia i muri della via processionale del tempio di Amon a Karnak, il principale complesso sacro conservatosi nell’Egitto meridionale, sono una risorsa preziosa per ripopolare il tempio delle persone che vi avevano accesso ed esaminare come queste interagivano con l’ambiente sacro.