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Comune di Bologna

Album "Il pendolo di Foucault"

In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del secondo romanzo di Umberto Eco, Il pendolo di Foucault (Bompiani, 1988), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore. 

Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica.

Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessuna pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e dei molti materiali che il romanzo potrebbe suggerire, ma la volontà di compiere una scelta sulla base di motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti.

Consci di non incarnare il Lettore Modello presupposto dal testo, del testo faremo un uso specifico piuttosto che darne un’interpretazione, secondo la distinzione posta dallo stesso autore in Lector in fabula (paragrafo 3.4, Uso e interpretazione, p. 59-60).

L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 1988 dall’editore Bompiani. De Il pendolo di Foucault sono comunque sempre indicati anche i capitoli da cui sono tratte le citazioni, per facilitarne l’individuazione in altre edizioni.

I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

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prec succ tutti
Helena Petrovna Blavatsky
Contenuto inserito il 14 giu 2025 — Ultimo aggiornamento il 27 giu 2025

Helena Petrovna Blavatsky

Il titolo della collana dedicata alle scienze magiche ed esoteriche che Garamond vuole inaugurare per la Manuzio trae il titolo dalla prima, monumentale opera di Helena Petrovna Blavatsky, Isis unveiled, uscita in prima edizione inglese nel 1877 negli Stati Uniti, «a masterful exposition of the intertwined histories of Christianity and occultism» (Gauri Viswanathan, Helena Petrovna Blavatsky: Isis unveiled. A master-key to the mysteries of ancient and modern science and theology (United States, 1877), in Religious dynamics under the impact of imperialism and colonialism, p172-185: 183). 

Nella cronologia del capitolo 75 del Pendolo, Eco sbaglia la data della prima edizione, indicando il 1875 (errore confermato anche nell’edizione del 2018), che è invece la data in cui madame Blavatsky fonda la Società Teosofica a New York (come correttamente indica la cronologia).

C’è un’altra curiosità redazionale che riguarda la grande esperta di occultismo e chiaroveggenza.

La prima edizione del Pendolo riportava in tre occasioni la forma errata del cognome Blawatsky (nelle citazioni iniziali dei cap. 88 e 97 e nel cap. 96, p. 387). La già ciatata edizione del 2018 corregge l’errore nelle citazioni iniziali, mentre la terza occorrenza di «Blawatsky» cade perchè nel cap. 96 vengono eliminate alcune righe relative ai Protocolli dei Savi di Sion. Quest’ultima modifica la si ritrova già nell’edizione pubblicata nella collana Tascabili da Bompiani nel 2013, quindi sicuramente si tratta di una correzione d’autore. In questa stessa edizione invece sopravvivono le due occorrenze di «Blawatsky» presenti nelle citazioni iniziali dei capitolo 88 e 97. La stessa situazione si ripropone nell’edizione Bompiani del 2016 nella collana Grandi Tascabili.

Non abbiamo notizie sul motivo per cui nel capitolo 96 vengano eliminate alcune righe. L’unica supposizione che si può fare è che l’eliminazione di quelle poche righe sia dovuta al fatto che ne Il cimitero di Praga, uscito nel 2010 e in cui come ben sappiamo la storia dei Protocolli è approfondita ben più che nel Pendolo, la Blavatsky viene citata nal capitolo 23 (p. 389 della prima edizione), insieme a madame Glinka, in un passo che ricorda da vicino le righe espunte dal Pendolo. La nuova edizione del romanzo più datato forse ha voluto eliminare quella che ai lettori poteva sembrare una ripetizione fra i due testi. Oppure i più approfonditi studi sui Protocolli avevano portato Eco a ritenere non del tutto corretto quanto scritto nella prima edizione del Pendolo. Non abbiamo strumenti per approfondire la cosa, anche perché altre modifiche limitate come questa potrebbero essere state apportate al testo nelle varie edizioni e per individuarle servirebbe uno studio comparativo dettagliato che non è nei nostri scopi. Non abbiamo infatti trovato, in nessuno dei testi da noi consultati, accenni a questa o altre eventuali modifiche testuali.

 

Teresa Ferraris, Helena Petrowna Blavatsky, Genova, tip. A. Ciminago, s.d.

Collocazione: 5-BIOGRAF. ELOGI Cart. B12, 47

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