
Album "Il pendolo di Foucault"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del secondo romanzo di Umberto Eco, Il pendolo di Foucault (Bompiani, 1988), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore.
Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica.
Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessuna pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e dei molti materiali che il romanzo potrebbe suggerire, ma la volontà di compiere una scelta sulla base di motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti.
Consci di non incarnare il Lettore Modello presupposto dal testo, del testo faremo un uso specifico piuttosto che darne un’interpretazione, secondo la distinzione posta dallo stesso autore in Lector in fabula (paragrafo 3.4, Uso e interpretazione, p. 59-60).
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 1988 dall’editore Bompiani. De Il pendolo di Foucault sono comunque sempre indicati anche i capitoli da cui sono tratte le citazioni, per facilitarne l’individuazione in altre edizioni.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

Michael Baigent, Richard Leigh, Henry Lincoln, Il santo Graal (1982)
Il Graal è l’oggetto religioso e magico per eccellenza. Eco lo metterà al centro della narrazione in Baudolino, ma la sua presenza aleggia anche nel Pendolo, in quanto lo si disse a lungo custodito dai Templari. Belbo però ne trova traccia anche fra le novità editoriali perché il fascino del Graal arriva fino al mondo contemporaneo e diventa bestseller: questo libro - nato da alcuni documentari realizzati in Francia e quindi spinto dal successo in TV - vende «alcune centinaia di migliaia di copie» (cap. 66, p. 300) all’inizio degli anni Ottanta, spacciando come possibile verità storica la storia inverosimile di un Gesù che non fu mai crocifisso ma si sposò con Maria Maddalena, sbarcò in Francia e fu capostipite della casa reale di quel paese (si veda la quarta di copertina).
Un paio di decenni dopo questa storia andrà a formare «la dorsale narrativa de Il codice Da Vinci» (Mariano Tomatis, Scritto al computer, dunque falso? Da Eco a Xun, la rivincita degli inganni generativi).
Michael Baigent, Richard Leigh, Henry Lincoln, Il Santo Graal, Milano, A. Mondadori, 1982.