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Comune di Bologna

Album "Il pendolo di Foucault"

In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del secondo romanzo di Umberto Eco, Il pendolo di Foucault (Bompiani, 1988), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore. 

Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica.

Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessuna pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e dei molti materiali che il romanzo potrebbe suggerire, ma la volontà di compiere una scelta sulla base di motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti.

Consci di non incarnare il Lettore Modello presupposto dal testo, del testo faremo un uso specifico piuttosto che darne un’interpretazione, secondo la distinzione posta dallo stesso autore in Lector in fabula (paragrafo 3.4, Uso e interpretazione, p. 59-60).

L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 1988 dall’editore Bompiani. De Il pendolo di Foucault sono comunque sempre indicati anche i capitoli da cui sono tratte le citazioni, per facilitarne l’individuazione in altre edizioni.

I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

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prec succ tutti
Léon Foucault, Sul totale ecclissi del sole nel luglio 1851 (1851)
Contenuto inserito il 9 giu 2025 — Ultimo aggiornamento il 18 giu 2025

Léon Foucault, Sul totale ecclissi del sole nel luglio 1851 (1851)

Prima di arrivare al Pendolo, qualche parola su Léon Foucault. Outsider del mondo scientifico francese di metà Ottocento, spesso snobbato dai più importanti scienziati, ottenne un riconoscimento tardivo (in Francia ancora più che in altri paesi). Tutto ciò nonostante abbia non solo progettato e realizzato l’esperimento del pendolo, ma sia stato in grado di «costruire nuovi telescopi, inventare regolatori delle luci di scena, migliorare la tecnica fotografica, misurare la velocità della luce nell’aria e nell’acqua e inventare il giroscopio» (Amir D. Aczel, Pendulum. Léon Foucault e il trionfo della scienza, p. 10). Foucault si applicò anche a migliorare la dagherrotipia, in particolare per abbreviare da 30 minuti a 20 secondi il tempo di esposizione necessario per impressionare la lastra (ivi, p. 53), in modo che potessero essere realizzate anche immagini di persone e non solo di oggetti. Il risultato lo vediamo in questo suo autoritratto, riportato nel libro di Aczel sopra citato (p. 2).

In questo opuscolo, integralmente consultabile online, Foucault si occupa ancora di astronomia, cosa che non sorprende poiché la data, 28 luglio 1851, lo colloca nei mesi immediatamente successivi all’esperimento del pendolo.

 

Léon Foucault, Sul totale ecclissi del sole nel luglio 1851, Roma, Tipografia delle scienze, 1851.

Collocazione: PALMAVERDE Opuscoli C. 271

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