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Comune di Bologna

Album "Il pendolo di Foucault"

In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del secondo romanzo di Umberto Eco, Il pendolo di Foucault (Bompiani, 1988), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore. 

Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica.

Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessuna pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e dei molti materiali che il romanzo potrebbe suggerire, ma la volontà di compiere una scelta sulla base di motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti.

Consci di non incarnare il Lettore Modello presupposto dal testo, del testo faremo un uso specifico piuttosto che darne un’interpretazione, secondo la distinzione posta dallo stesso autore in Lector in fabula (paragrafo 3.4, Uso e interpretazione, p. 59-60).

L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 1988 dall’editore Bompiani. De Il pendolo di Foucault sono comunque sempre indicati anche i capitoli da cui sono tratte le citazioni, per facilitarne l’individuazione in altre edizioni.

I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

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prec succ tutti
Giovanni Paltrinieri, Il pendolo di Foucault nella basilica di San Petronio (2009)
Contenuto inserito il 9 giu 2025 — Ultimo aggiornamento il 17 giu 2025

Giovanni Paltrinieri, Il pendolo di Foucault nella basilica di San Petronio (2009)

Anche Bologna ha il suo pendolo. Si trova nella basilica di San Petronio, all’interno della cappella di San Michele Arcangelo. Venne installato nel 2005 da Federico Zucchelli, che preparò anche un modellino più piccolo a scopo didattico. Sotto il pendolo bolognese non si trova sabbia (essendo il pendolo sempre in moto, sarebbe impossibile leggere nella sabbia il mutamento del piano di oscillazione) ma un ripiano che permette di cogliere il movimento.

L’opuscolo da cui è tratta questa immagine, oltre a ricordare l’occasione e le motivazioni per cui venne installato il pendolo in San Petronio, ne spiega il funzionamento e ricostruisce, pur se in poche pagine, i momenti salienti che portarono all’esperimento di Foucault e ad altri successivi.

Attualmente il pendolo bolognese è smontato perché la cappella che lo ospita è sottoposta a lavori di restauro.

 

Giovanni Paltrinieri, Il pendolo di Foucault nella basilica di San Petronio, Bologna, Basilica di San Petronio, 2009.

Collocazione: MISC. B. 2493

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