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Comune di Bologna

Album "Il pendolo di Foucault"

In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del secondo romanzo di Umberto Eco, Il pendolo di Foucault (Bompiani, 1988), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore. 

Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica.

Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessuna pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e dei molti materiali che il romanzo potrebbe suggerire, ma la volontà di compiere una scelta sulla base di motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti.

Consci di non incarnare il Lettore Modello presupposto dal testo, del testo faremo un uso specifico piuttosto che darne un’interpretazione, secondo la distinzione posta dallo stesso autore in Lector in fabula (paragrafo 3.4, Uso e interpretazione, p. 59-60).

L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 1988 dall’editore Bompiani. De Il pendolo di Foucault sono comunque sempre indicati anche i capitoli da cui sono tratte le citazioni, per facilitarne l’individuazione in altre edizioni.

I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

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prec succ tutti
Ercole Gasparini, «Torre della Magione» (prima metà sec. XIX)
Contenuto inserito il 10 giu 2025 — Ultimo aggiornamento il 21 giu 2025

Ercole Gasparini, «Torre della Magione» (prima metà sec. XIX)

L’Archiginnasio possiede tre disegni relativi alla torre della Magione dell’architetto Ercole Gasparini (1771-1829), uno dei tre esperti che nel settembre del 1825 vennero convocati per un parere sullo spostamento della torre. I disegni vennero con molta probabilità realizzati proprio in quell’occasione. I tre architetti dovevano dire se, secondo loro, l’epoca di costruzione dei muri della torre corrispondeva o meno a quella del fondamento. Gasparini «asserì che eran di due date diverse» (Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna. Vol. 3, p. 13).

In questo disegno, il cui titolo si ricava da una scritta sul retro, viene rappresentato il sistema di trascinamento con cui nel 1455 la torre venne spostata.

In basso a destra si trova la scritta «Tav. III». Come indicato nella tesi di laurea dedicata a Gasparini redatta da Valentina Begliossi (relatrice prof. Deanna Lenzi) - che analizza l’opera dell’architetto e in particolare i suoi numerosi disegni conservati presso la nostra biblioteca - le Tav. I e II di questo trittico sono i due disegni che vediamo nella prossima immagine. Anche se non indicato in maniera esplicita, grazie al collegamento fra questi disegni e al confronto con le immagini viste in precedenza, possiamo affermare che si tratta di due diverse sezioni della torre della Magione.

L’architetto Piero Canova, da noi interpellato, ha utilizzato i tre disegni di Gasparini per una ricostruzione 3D delle operazioni di spostamento della torre, che ci offre la possibilità di comprendere meglio come si presentasse l’apparato utilizzato per portare a termine il lavoro (si vedano ulteriori immagini realizzate durante questo lavoro di ricostruzione). Ringraziamo l’architetto Canova per la grande disponibilità con cui ha risposto alla nostra richiesta. 

 

Ercole Gasparini, «Torre della Magione», prima metà sec. XIX, disegno a penna con inchiostro bruno e tracce di matita grigia su carta avorio, 433x578 mm

Collocazione: GDS, Disegni di autori vari, Cart. 3, n.672

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