
Album "Il pendolo di Foucault"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del secondo romanzo di Umberto Eco, Il pendolo di Foucault (Bompiani, 1988), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore.
Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica.
Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessuna pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e dei molti materiali che il romanzo potrebbe suggerire, ma la volontà di compiere una scelta sulla base di motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti.
Consci di non incarnare il Lettore Modello presupposto dal testo, del testo faremo un uso specifico piuttosto che darne un’interpretazione, secondo la distinzione posta dallo stesso autore in Lector in fabula (paragrafo 3.4, Uso e interpretazione, p. 59-60).
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 1988 dall’editore Bompiani. De Il pendolo di Foucault sono comunque sempre indicati anche i capitoli da cui sono tratte le citazioni, per facilitarne l’individuazione in altre edizioni.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

Camillo Marescalchi, Memorie risguardanti il commendatore Achille Malvezzi (1825)
Nel 1825 ci fu chi provò a contrastare la decisione di abbattere la torre. In questo opuscolo, uscito nell’imminenza dell’evento, Camillo Marescalchi ricostruisce la vicenda dello stupefacente spostamento della torre voluto da Achille Malvezzi, al quale nel 1455 era assegnata in commenda la chiesa, e realizzato da Aristotele Fioravanti, detto mastro Ridolfo.
L’antiporta presenta la stessa illustrazione conservata dall’Archiginnasio come stampa sciolta che abbiamo visto all’immagine n. 42 di questa gallery.
Sulla copertina di questo esemplare invece (integralmente consultabile online) troviamo questa nota manoscritta: «Camillo Marescalchi ed il dott.r notajo Gioseffo Maria Schiassi scrissero per impedire la demolizione della memorabil Torre».
Camillo Marescalchi, Memorie risguardanti il commendatore Achille Malvezzi, mastro Ridolfo detto Aristotele Fioravante e quanto ebbe luogo nel trasporto della torre detta della Magione seguito in Bologna l'anno MCCCCLV non che nel suo atterramento occorso nel MDCCCCXXV, Modena, per Geminiano Vincenzi e compagno, 1825.