Cultura Bologna
21 ottobre 2021, 17:30 @ Fondazione Federico Zeri

Federico Zeri e i Musei Vaticani

Secondo appuntamento del ciclo di incontri ‘Federico Zeri collezionista eccentrico’

Barbara Jatta, Direttore Musei Vaticani FEDERICO ZERI E I MUSEI VATICANI

Nel 1999 giungono ai Musei Vaticani, per lascito testamentario di Federico Zeri, un ritratto del Fayyum di giovane uomo (primo quarto del IV secolo d.C.) e dieci ritratti palmireni in pietra scolpita (II e III secolo d.C.) appartenenti alla collezione dello studioso. Il lascito di Zeri si deve al rapporto personale con il direttore Carlo Pietrangeli, cresciuto durante il restauro del Giudizio Universale, e con il suo successore Francesco Buranelli.

I dieci ritratti provengono dalla città di Palmira, importante centro carovaniero della Siria, divenuta colonia romana e distrutta ad opera dell'imperatore Aureliano nel 272.
Questi rilievi funerari sono una documentazione fondamentale per ricostruire il tessuto sociale di questa fiorente città. Soprattutto quelli femminili presentano una particolare ricchezza di ornamenti, rielaborazione di mode e modelli influenzati dall'Occidente ellenistico-romano e dall'Oriente partico-sassanide.
Dal 2000 sono esposti al pubblico in uno speciale allestimento ispirato alle nicchie delle tombe familiari di Palmira.

La tarda antichità era per Zeri un'età cruciale, un'epoca complessa e ricca, che lo studioso aveva coltivato con passione anche grazie alla sua profonda conoscenza e padronanza delle fonti. Proprio nel progressivo scomporsi dell'arte classica, avvenuto in modo avvincente nella Siria tardoromana e bizantina, Zeri riconosceva uno dei passaggi più interessanti per la formazione dell'arte medievale.
I rilievi palmireni avevano inoltre per Zeri un significato personale, legato alla storia della propria famiglia, le cui origini egli riteneva fossero in Siria.


Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
L'incontro sarà tramesso anche in diretta Facebook 
Per accedere alla struttura è necessario il green pass.