Tradire il Grande Fratello
incontro con Leta Hong Fincher
A metà aprile 2015 la feminista venticinquenne Li Maizi fece circolare ‘Una canzone per tutte le donne’ su WeChat, l’app di messaggistica più diffusa in Cina. Era appena tornata libera dopo oltre un mese di detenzione insieme ad altre quattro attiviste: Wu Rongrong, Zheng Churan, WEi Tingting e Wang Man. La canzone - diventa l’inno del movimento femminista cinese - comunicava al governo che, nonostante le minacce e gli interrogatori continui durante la prigionia Maizi non si era piegata.
Incontro con Leta Hong Fincher in occasione della presentazione del libro Tradire il Grande Fratello. Il risveglio femminista in Cina, add Editore 2024. Dialogano con l’autrice, Valeria Zanier e Gaia Perin (Unibo).
Ai primi del Novecento, l’antesignana del femminismo cinese Qiu Jin raccontò la storia di una principessa che, tramutatasi in un uccello di nome Jingwei, aveva tentato la disperata impresa di riempire il mare di pietre. ‘Jingwei riempie il mare’ è da allora un’espressione proverbiale di tenacia e resistenza. Le protagoniste di questo libro – in particolare le Cinque femministe arrestate alla vigilia dell’8 marzo 2015 – vivono in un mondo diverso; anziché il mare, affrontano le maglie della censura online e della sicurezza di Stato, la repressione sistematica dei diritti e la presenza di un regime autoritario e patriarcale. Nella Cina dell’onnipotente Xi Jinping, una rete di donne mette in crisi i valori tradizionali e la retorica natalista, la discriminazione dilagante, l’indifferenza verso violenze e molestie. Il racconto di Leta Hong Fincher ci trascina in un mondo al limite della clandestinità, tra attiviste, avvocate, lavoratrici che si battono quotidianamente per la causa femminista. Un mondo dove le emoji del riso (mi) e del coniglio (tu), pronunciate come #MeToo, diventano simbolo di lotta e l’unico modo per eludere i controllori della rete e parlare di diritti delle donne.
Grazie al supporto di GEMMA - Erasmus Mundus Master’s Degree - Studi di Genere e delle Donne.
Sarà presente un punto vendita libri a cura di La Confraternita dell'uva - Libreria indipendente.
Leta Hong Fincher è una giornalista e studiosa sino-americana. È stata la prima cittadina degli Stati Uniti a ricevere un dottorato in sociologia all’Università Tsinghua di Pechino. Ha scritto per ‘New York Times’, ‘Washington Post’, ‘Guardian’, ‘Ms. Magazine’, BBC e CNN. Alla questione femminile in Cina ha dedicato anche il saggio Leftover Women. The Resurgence of Gender Inequality in China (2016).
Valeria Zanier (Università di Bologna) coniuga il suo interesse per gli imprenditori e la cultura d'impresa nella Cina contemporanea con la storia sociale ed economica degli anni della pianificazione socialista. In particolare, la sua ricerca si concentra sulle interazioni globali della Cina negli anni del massimo isolamento del paese, rispondendo alla seguente domanda di ricerca: è possibile incorporare l'esperienza maoista nel processo di modernizzazione portato avanti dalla Cina nel XX secolo?
Gaia Perini (Università di Bologna) Laureata in Lingua e Letteratura Cinese a Bologna nel 2001, con 110 e lode e dignità di stampa della tesi, dal 2003 sino al 2018 ha vissuto in Cina, a Pechino, dove ha conseguito prima un Master triennale (una seconda laurea magistrale) e poi un Dottorato in Lingua e Letteratura Cinese. Si è specializzata in Letteratura Moderna compiendo gli studi sotto la guida del Prof. Wang Hui, presso la School of Humanities and Social Sciences di Tsinghua, Pechino. Le sue ricerche sono partite dall’autore moderno Ba Jin per attraversare i diversi campi della storia della letteratura, la storia del pensiero politico e la teoria della traduzione. Una volta rientrata in Italia, Gaia Perini ha iniziato a insegnare presso le Università di Bologna (al Dipartimento di Storia Culture e Civiltà e al Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne) e all'Università di Modena e Reggio Emilia (al Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali). Ora insegna ed è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne (Lilec) dell'Università di Bologna.