Cultura Bologna
dal 1 al 3 marzo 2022 @DAMSLab/Teatro, piazzetta P. P. Pasolini 5/b (ingresso via Azzo Gardino 65) - Bologna

Questo è il tempo in cui attendo la grazia

nell’ambito di progetto Pier Paolo Pasolini 1922/2022 a cura di ERT/ Teatro Nazionale

Repliche
dal 1/03/2022 al 3/03/2022 ore 19.00

Fabio Condemi, regista ferrarese tra le figure che sta riscuotendo più interesse nel panorama teatrale italiano, Premio Ubu 2021 per la regia di La filosofia nel boudoir, lavora su Pier Paolo Pasolini, autore a lui caro, realizzando una biografia onirica e poetica dello scrittore attraverso le sue sceneggiature, interpretata da Gabriele Portoghese, anche lui Premio Ubu 2021 come Miglior attore e performer.

Il titolo dello spettacolo è tratto da un verso della poesia di Pasolini, Le nuvole si sprofondano lucide, inserita nella raccolta Dal diario (1945-1947, Salvatore Sciascia, Caltanissetta, maggio 1954).

«Georges Didi-Huberman nel suo saggio Come le lucciole scrive: “Tutta l’opera letteraria, cinematografica e persino politica di Pasolini sembra attraversata da momenti di eccezione in cui gli esseri umani diventano lucciole – esseri luminescenti, danzanti, erratici, inafferrabili e, come tali resistenti – sotto il nostro sguardo meravigliato”. I temi dello sguardo e dell’ecfrasi sono centrali in questo lavoro – commenta Fabio Condemi – si comincia col bambino che vede il mondo, la luce, la natura, sua mamma per la prima volta (Edipo), si prosegue con lo sguardo antico e religioso sul mondo del Centauro (Medea), passando per lo sguardo su un’Italia imbruttita dal nuovo fascismo consumista (la forma della città), e si arriva alla “disperata vitalità” presente nel fiore delle Mille e una notte e per la scena della Ricotta nel quale il regista viene intervistato e recita “io sono una forza del passato”. I termini “vede”, “come visto da”, “vediamo”, “guarda”, “Attraverso gli occhi di...” compaiono molto spesso in tutti i testi scelti e creano questo filo rosso sul tema del vedere che è molto importante in un periodo nel quale la capacità di guardare le cose si è atrofizzata. Per questo motivo il materiale letterario che abbiamo scelto è tratto dalle sceneggiature: sfogliando una sceneggiatura di Pasolini entriamo immediatamente nella sua officina poetica e in quelle “folgorazioni figurative” per i pittori medievali e manieristi studiati sotto la guida di Roberto Longhi. Quello che ci interessa esplorare non è il suo cinema (cioè il prodotto definitivo delle sceneggiature) ma il suo sguardo, uno sguardo che ci riguarda, sempre».


da Pier Paolo Pasolini
drammaturgia e montaggio dei testi Fabio Condemi, Gabriele Portoghese
regia Fabio Condemi
con Gabriele Portoghese
drammaturgia dell’immagine Fabio Cherstich
filmati Igor Renzetti, Fabio Condemi
produzione La Fabbrica dell’Attore-Teatro Vascello, Teatro Comunale Giuseppe Verdi – Pordenone, Teatro di Roma -Teatro Nazionale
in collaborazione con DAMSLab | La Soffitta, Università di Bologna
Nell’ambito del progetto Pier Paolo Pasolini 1922/2022 in occasione del centenario della nascita  scrittore, poeta, autore e regista.
foto di Claudia Pajewski