21 marzo 2017, 19:00 @ DOM la cupola del Pilastro

Presentazione di Ampio Raggio - esperienze d'arte e di politica

numero speciale della rivista a cura di Laminarie (Laminarie editrice); a seguire Dentro le cose performance di Febo Del Zozzo.

Il numero speciale di Ampio Raggio approfondirà il tema del lavoro sul territorio e della metodologia sviluppata da Laminarie che intreccia azioni micro-locali e sguardo internazionale. In particolare, si tratta di un numero speciale della rivista, prevalentemente fotografico, che raccoglierà le due esperienze di Laminarie volte a mettersi in relazione e avvicinarsi a pubblici nuovi.

Ecuba è progetto che dal 2015, per tre anni, sta coinvolgendo alcune città italiane, piccoli paesi, e diverse città portuali dell'area del Mediterraneo, dall’Albania alla Grecia, dalla Francia alla Spagna.

L’archivio digitale di comunità è invece il progetto che ha visto nel 2016 la raccolta di materiale documentario, fotografico e video, per la costruzione di un racconto della storia del Pilastro co-realizzato insieme ai suoi abitanti.

Entrambi i progetti prevedono il coinvolgimento diretto dei partecipanti alle attività e una modalità di lavoro profondamente connessa al contesto di riferimento.

All’incontro interverranno Serena Terranova - critico teatrale e Matteo Marchesini - poeta e saggista.

A seguire i partecipanti assisteranno alla performance Dentro le cose di Febo Del Zozzo, performer e direttore artistico di Laminarie. Il lavoro mette a fuoco la tensione che c’è tra l’attore in scena e la direzione del suo sguardo. Uno sguardo che cambia quando osserva le cose che si pongono tra lui e il pubblico.

Dentro le cose mostra la complessità insita nella creazione del lavoro artistico e del suo risultato. L’autore spiega “Cercherò di riuscire ad essere tecnico, attore e regista nello stesso tempo. Nessun assistente, nessun tecnico, nessuno sguardo esterno dai miei collaboratori. Costruirò le cose che si frapporranno tra me e il pubblico. Non ostacoli ma trame che potrebbero indurmi a cambiare lo sguardo. Nuda difficoltà, dovrei percorrere quest’ultima per dare al pubblico in pochi minuti la visione dello sforzo che esiste nella creazione del lavoro”