Narrazioni disambientate
Venti d’Estate Ai 300 scalini
Sabato 16 luglio, ore 21
Narrazioni disambientate
Reading musicale per Gianni Celati
Biglietto 7 € + prevendita online e nel circuito Vivaticket
>>> ACQUISTA QUI
Voci recitanti: Maria D’Ugo, Giulio Panfili
Musiche: Alessandro Boratti, Ivan Pjevcevic, Gabriele Zobele
Scelta dei testi: Maria D’Ugo e Giulio Panfili
Composizione: Alessandro Boratti
«Noi non leggiamo più i libri per totalità ma per frammenti che ci interessano. Nessuno ci costringe a leggere tutto e penetrare tutto un testo, se non c’è soddisfazione a farlo. Andare dentro e fuori, cavare dai libri non discorsi ma frammenti di discorsi. Frammenti di discorsi con tutto un alone di silenzio intorno.»
Nel 1977 il gruppo di lavoro guidato da Gianni Celati – banda eterogenea di studenti, curiosi, contestatori e freaks – indicava così uno dei possibili modi per orientarsi nella lettura dei materiali collettivi dell’Alice disambientata, saggio di cui Celati è stato curatore, regista, montatore.
Oggi, a pochi mesi dalla scomparsa dello scrittore emiliano, una inedita e pure eterogenea formazione di lettori, musicisti, appassionati e divagatori della domenica fa sua la stessa massima e la stessa direzione, a tutti gli effetti una dichiarazione di poetica: di fatto la poetica di Gianni Celati, autore che in quello iato fra dentro e fuori, chiacchiericcio corale e silenzio ha costruito gran parte delle sue narrazioni in prosa. Nonché dei suoi personaggi, bizzarre figure di movimento che a volte viaggiano da fermi, altre fanno il giro del mondo solo per tornare a perdersi nella piazza del paese.
Procedendo per «spostamenti laterali», divagazioni e montaggi arbitrari, un reading che è un esperimento: per mescolare le Vite di pascolanti con i Narratori delle Pianure; per far incontrare il tronfio scrittore Tritone e i suoi manoscritti con il povero Z e il suo chiodo piantato in testa; per mettersi comodi di fronte al Cinema naturale, per correre dietro alle Avventure di Guizzardi, per sospirare nascosti nelle Selve d’amore. Per non azzardarci nemmeno a proporre un tentativo di spiegazione, né di lettura critica, ma solo per il piacere di raccontarci storielle, e di metterci a rincorrere le figure e stare a vedere che succede. Disambientando, combinando, collocando le narrazioni altrove.
Ad accompagnare le letture sarà una musica altrettanto frammentaria, disambientata, divagante, basata non su spartiti e forme chiuse, definite una volta per tutte, ma su procedure improvvisative aperte e volte all’ignoto, alla sorpresa, a un continuo perdersi e ritrovarsi. I brani assumono come base compositiva l’individualità stessa dei musicisti che li eseguono (gli strumenti che sanno suonare, le lingue che conoscono più o meno bene, i loro ricordi linguistici e musicali) e su tale individualità fondano le regole del gioco compositivo. Tra queste, anche quella che prevede la partecipazione del pubblico, che qui più che mai, avendo libero accesso al mixer e la possibilità di alzare o abbassare i volumi, potrà interagire con i musicisti e giocare con l’esecuzione del brano.
Tutt’altro insomma che regole rassicuranti, pensate per dare una base certa, refrattaria all’incertezza, ma anzi tanto spiazzanti e spregiudicate da rasentare il precipizio. Giocando alla maniera di Celati: seguendo e inseguendo la scrittura in quanto eco di suoni e voci, di narrazioni «che ci trasporta[no] come un vento, non sappiamo mai bene in quale direzione».
Come arrivare
Lo spazio si trova all’interno del Parco San Pellegrino; vi si accede da via di Casaglia salendo gli scalini adiacenti al civico 37 o attraverso il percorso CAI 914 che attraversa il parco da Villa Spada.
Maggiori informazioni sul sito http://ai300scalini.blogspot.com/