Cultura Bologna
copertina di L'ombra del giorno
28 giugno 2022, 21:45 @ Arena Puccini

L'ombra del giorno

(Italia/2022) di Giuseppe Piccioni (100')

Incontro con Giuseppe Piccioni

Regia: Giuseppe Piccioni
Interpreti: Riccardo Scamarcio, Benedetta Porcaroli, Valeria Bilello, Lino Musella, Sandra Ceccarelli
Origine e produzione: Italia / Riccardo Scamarcio, Lebowski, Rai Cinema
Durata: 129’

Ad Ascoli Piceno, nel 1938 e quindi poco prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, Luciano è il proprietario di un ristorante e un simpatizzante del regime fascista. Un giorno però arriva nella sua vita una ragazza, Anna, che riesce a farsi assumere nel ristorante e che porta con sé un segreto. Luciano, che fino ad allora ha creduto di poter disporre della sua vita, si trova all'improvviso di fronte a un elemento nuovo: l'amore.

“È dunque una storia d’amore L’ombra del giorno che nasce tra i due protagonisti – Riccardo Scamarcio anche produttore con la sua Lebowski e Benedetta Porcaroli – a cui viene negata però la libertà di essere vissuta, soffocata tra le costrizioni del momento, il fascismo, la guerra, i silenzi obbligati, e tutto ciò che trasforma (potrebbe accadere in ogni situazione, anche oggi) qualcosa di «semplice» come appunto innamorarsi in una condizione impossibile.
Su questa tensione lavora il regista – anche autore della sceneggiatura a insieme a Gualtiero Rosella, Annick Emdin, Marcella Libonati – trasferendo il mondo dentro al ristorante che nel suo microcosmo di clienti e impiegati si fa espressione del tempo, dei suoi conflitti, dei cambiamenti, delle attitudini di chi ne è parte. Lo sguardo di Piccioni rimane su questo bordo, il sottile confine invisibile della vetrina da cui osservano la realtà Luciano (Scamarcio) e Anna (Porcaroli) cogliendone secondo il punto di vista un significato diverso. E nel rapporto tra l’interno e l’esterno, di cui il primo assorbe le variazioni, costruisce la messinscena di un film che nonostante la curatissima ricostruzione d’epoca (scenografie di Isabella Angelini, costumi di Bettina Pontiggia, al montaggio Esmeralda Calabria) non è un film «storico», non nel genere tradizionale, e cerca invece di dialogare con una sensibilità contemporanea. […]
Un film che per il regista è anche una scommessa, con cui ritrovare la propria poetica dei sentimenti e reinventarla nel confronto con una memoria resa attuale e vivida.”

Cristina Piccino, “Il Manifesto”

“Prima di entrare nel film un doveroso giro nel locale. Giuseppe Piccioni ha infatti ambientato L’ombra del giorno nel mitico caffè Meletti dove furono girati I delfini (Maselli) e Alfredo Alfredo (Germi), un luogo-cinema immutato ma non solo. A proposito della magnifica anisetta di produzione propria, scrive Trilussa: «Quante favole e sonetti m’ha ispirato la Meletti». Muri, tavoli e vetrine evocative e infatti Piccioni, nella sua Heimat, trova ispirazione per uno dei suoi film migliori, e ha addirittura l’audacia di ripercorrere la trama del mélo bellico più leggendario di sempre: Casablanca. Scamarcio non è Bogart, è un’ovvietà come dire che un americano è diverso da un italiano. E qui sta il punto: lui, Luciano, siamo noi, e neanche la parte peggiore. Ma Anna (Benedetta Porcaroli, bravissima) è un mondo a sé. Le piccole attenzioni e le abilità di una cameriera certo audace ma discreta, come poteva e doveva essere una signorina nel ventennio, incontrano il carattere di una figura emancipata, totalmente consapevole del peso della storia, molto moderna. Un personaggio raro. Il resto è provincia, quella che Giuseppe Piccioni conosce benissimo e in fondo tutti ci riguarda anche se la commentiamo con un altro accento.”

Mauro Gervasini, “FilmTV”